Canada, ospedale cattolico denunciato per non aver praticato l’eutanasia

Canada, ospedale cattolico denunciato per non aver praticato l’eutanasia

di Angelica La Rosa 

DENUNCIATO IL ST. PAUL’S HOSPITAL DI VANCOUVER

L’Ospedale St. Paul di Vancouver (British Columbia, Canada), un ospedale cattolico, è stato denunciato per non aver praticato l’eutanasia su una donna malata terminale.

I genitori di una donna malata terminale, trasferita in un altro centro per praticare l’eutanasia dopo che il St. Paul’s Hospital si era rifiutato di praticarla nelle sue strutture, hanno fatto causa al governo provinciale e al Providence Health Care, l’istituto cattolico operatore sanitario che gestisce l’ospedale.

La coppia sostiene che la Carta dei diritti e delle libertà della figlia è stata violata dall’esenzione religiosa del governo della Columbia Britannica dalla politica provinciale di assistenza medica in caso di morte (MAID).

La causa depositata lo scorso 17 giugno presso la Corte Suprema della Columbia Britannica mira a far sì che la provincia rimuova l’esenzione religiosa.

Il portavoce della Providence Health Care Shaf Hussain ha detto in una nota che la causa è allo studio. “La Providence Health Care è impegnata a fornire cure compassionevoli a tutti i pazienti e residenti”, ha affermato.

Il ministro della Sanità Adrian Dix ha rilasciato una dichiarazione affermando di rispettare i punti di vista di tutte le parti ma non può commentare la questione mentre è in tribunale.

La Coalizione per la Prevenzione dell’Eutanasia ha dichiarato in un comunicato che sta esaminando il caso e che farà domanda per aderirvi.

Il St Paul’s Hospital organizza regolarmente il trasferimento dei pazienti che richiedono l’eutanasia in centri non cattolici, ma la decisione dell’ospedale di trasferire Sam O’Neill in estate ha ricevuto l’attenzione del pubblico e dei media dopo la protesta della sua famiglia contro tale trasferimento.

Dix ha affermato che i trasferimenti ospedalieri per MAID sono rari e si verificano in circa lo 0,2% dei casi. Il St. Paul’s Hospital ha agito in conformità con il protocollo e ha elogiato il suo contributo al sistema sanitario provinciale, affermando che il rapporto generale con gli operatori sanitari religiosi è vantaggioso.

La questione è stata ampiamente trattata dai media e sono stati pubblicati diversi editoriali che chiedevano al governo della Columbia Britannica di riconsiderare l’accordo quadro con la Faith-Based Health Association, che consente agli operatori sanitari religiosi di seguire le sue linee guida etiche.

Ad alimentare ulteriormente il dibattito, Dying with Dignity Canada ha pubblicato un sondaggio che indica un forte sostegno pubblico a MAID.

Health Canada ha inoltre annunciato un finanziamento di 560.000 dollari per un progetto volto a raccontare le esperienze dei canadesi con MAID, dove gli uccisi con l’eutanasia saranno gli “attori protagonisti”.

Secondo un sondaggio condotto lo scorso anno dall’Angus Reid Institute, in collaborazione con Cardus, la maggioranza dei colombiani britannici sostiene il diritto delle strutture sanitarie affiliate alla religione di rifiutarsi di fornire MAID e trasferire i pazienti che richiedono l’eutanasia da altre istituzioni.

Il 58% è d’accordo con il trasferimento dei pazienti, mentre solo il 24% ha affermato che questi ospedali dovrebbero essere costretti a fornire MAID contro le loro convinzioni.

 

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