In Svizzera arriva la capsula per i suicidi

In Svizzera arriva la capsula per i suicidi

di Angelica La Rosa 

PRIMO IMPIEGO ENTRO L’ANNO

In Svizzera sarà presto in funzione la capsula Sarco per il suicidio assistito.

The Last Resort, un’associazione di aiuto al suicidio, ha presentato nei giorni scorsi la capsula 3D per suicidio chiamata “Sarco”, che è montata su un supporto avente al suo interno un contenitore di azoto liquido.

Schiacciando un pulsante la persona che desidera morire, sdraiata all’interno della struttura, permetterà la circolazione del vapore di azoto nella capsula, facendo scendere il livello di ossigeno a meno del 5% in meno di un minuto (nell’aria il tenore del gas vitale è del 21%). Il decesso arriverà per asfissia da azoto.

Secondo l’associazione il dispositivo rispetterebbe la legge elvetica e assicura che verrà utilizzato presto. L’associazione ha fissato un’età minima di 50 anni, ma prevede eccezioni per malati terminali più giovani. Inoltre hanno parlato di costi bassi: la bombola di azoto liquido costa 18 franchi, a cui vanno aggiunti i costi per la gestione del cadavere…

I legali di The Last Resort hanno avuto contatti con diversi Cantoni e sembra che nessun Cantone abbia sollevato problemi di ordine legale.

Rispetto a quanto avviene con le associazioni svizzere Exit e Dignitas, il suicidio con Sarco non richiede l’intervento di un medico perché l’azoto non è un farmaco, contrariamente al pentobarbital.

La legalità del prodotto è comunque contestata nella Confederazione Elvetica. L’8 di luglio il quotidiano Blick ha informato relativamente ad una lettera che il procuratore generale di Sciaffusa, Peter Sticher, ha inviato al legale che rappresentante dell’associazione in Svizzera, avvertendo che ci sarebbero state gravi conseguenze legali in caso di utilizzo della capsula.

Secondo RTS, invece, la procuratrice generale vallesana Beatrice Pilloud non ha sollevato obiezioni legali.

I tempi descritti nel famoso romanzo “Il Padrone del mondo” di Robert Hugh Benson sembra siano arrivati.

Nel libro, datato 1907, i progressi tecnologici vengono descritti, tra l’altro, come utili a far accettare, fino a considerarlo praticamente obbligatorio, il ricorso all’eutanasia.

Diteci se non si stanno avverando le “profezie” di Robert Hugh Benson…

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