Il problema del male. Una teodicea cristiana per il XXI secolo

Il problema del male. Una teodicea cristiana per il XXI secolo

di Alessandro Franchi

POSSIAMO ESPLORARE IL SENSO DEL DOLORE, DEL MALE, DELLA SOFFERENZA E DELLA MORTE, PERCHÉ SE CRISTO È RISORTO, ORA TUTTO È POSSIBILE PER NOI!

“Perché soffriamo? Perché facciamo esperienza del male, morale e naturale? Dio dove sei nel mio dolore?”

Se Dio non esiste, è del tutto inutile porsi queste domande.

Ma se c’è anche solo una remota possibilità che Dio esista, allora dobbiamo cercare di capire con la nostra ragione, e con ciò che sappiamo di Dio, in che modo conciliare la nostra fede con l’esperienza del male, del dolore, della sofferenza e della morte, che tutti quanti, credenti ed atei, nella vita sperimentiamo.

Questo tipo di riflessione filosofico-teologica si chiama TEODICEA (letteralmente “giustizia di Dio”), il problema della sussistenza del male nel mondo in rapporto alla giustificazione della divinità e del suo operato.

Ora si da il caso che, giunti a questo punto del nostro itinerario, abbiamo accumulato numerosi e solidissimi argomenti che rendono più che plausibile la possibilità che ci sia un CREATORE E ORDINATORE dell’universo e delle sue leggi, quantità e costanti finemente sintonizzate per permettere la vita:

– che LA VITA COL SUO DNA punti decisamente all’esistenza di un Intelletto che precede la materia, organizzandola;

– che l’emergere del PENSIERO AUTOCOSCIENTE IMMATERIALE dalla materia molecolare inerte superi tutto quanto noi sappiamo del mondo fisico, uno schiaffo in faccia al materialismo;

– che la persistenza di una LEGGE MORALE OGGETTIVA sia giustificata esclusivamente dall’esistenza di Dio, nella cui Immagine noi siamo fatti (uomo “imago Dei”);

– e soprattutto, che è esistito GESU’ DI NAZARETH, un uomo straordinario che ha preteso di essere Dio, Colui che E’, Eterno e Consustanziale con il Padre Celeste Onnipotente.

La Sua Risurrezione, prova dell’autenticità della Sua identità, è l’unica ipotesi capace di spiegare adeguatamente i dati storici: la tomba vuota, le attestazioni di individui e gruppi che lo videro Risorto, e la diffusione esplosiva del cristianesimo primitivo.

Possiamo dunque esplorare con fiducia il senso del dolore, del male, della sofferenza e della morte, perché se Cristo è Risorto, ora tutto è possibile per noi!

 

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