La pace nel mondo passa dal ritorno di Trump alla Casa Bianca

La pace nel mondo passa dal ritorno di Trump alla Casa Bianca

di Attilio Negrini

LE PROFEZIE DI LORETO E L’ATTENTATO AL CANDIDATO REPUBBLICANO

“Dio mi ha salvato, restiamo uniti e non permettiamo al male di prevalere”, queste in sintesi le affermazioni di Donald Trump poco dopo aver subìto l’attentato da cui è uscito con una ferita all’orecchio, niente se si considera che per mezzo secondo e una manciata di centimetri non ha perso la vita e che proprio mentre partiva il colpo mortale dalla Ar-15, l’arma d’assalto di Thomas Mattew Crooks, il candidato repubblicano alla Casa Bianca si è spostato leggermente uscendo dal mirino del killer. Altri hanno parlato di miracolo, i più si sono limitati a cercare le cause, i mandanti, il complotto, i precedenti, i responsabili diretti e indiretti, tutte reazioni a loro modo corrette.

Per rimanere al miracolo, e alla dimensione soprannaturale della vicenda, sono andato a cercare la notizia uscita nel 2020, riguardante una profezia fatta diversi anni fa da un eremita e mistico americano trasferitosi a Loreto, tale Tom Zimmer, morto nel 2009 dopo il ritorno negli Stati Uniti, che “Il Messaggero della Santa Casa di Loreto” nel numero 4 del 2018 così commemorava: “Molti ricorderanno la figura di Thomas Zimmer che ha trascorso lunghi anni a Loreto, sostenuto quotidianamente in prolungata e devota preghiera nel santuario, in special modo nella Santa Casa, diventata, a così dire, la sua seconda abitazione… A ricordo della sua vivissima devozione verso la Madonna di Loreto e la sua Santa Casa, sulla tomba è stata collocata una piccola statua della Vergine, dove si recano a pregare i suoi ammiratori”. La Santa Casa di Maria a Loreto era davvero la sua seconda abitazione, Tom viene ricordato anche per una battuta: “Ho vissuto in quella casa più di San Giuseppe”, affermò un giorno scherzando.

Ma veniamo alla profezia di Zimmer, venuta agli onori della cronaca nel 2017, si diceva nell’articolo, allorchè padre Giacomo Capoverdi, un sacerdote americano di origini italiane appartenente alla Congregazione dell’Immacolata Concezione, pubblicò un video in cui raccontava che un amico gli aveva consigliato, in un futuro viaggio in Italia, di recarsi a Loreto per incontrare l’eremita che, nel 1983, gli aveva predetto che Donald Trump sarebbe diventato Presidente degli Stati Uniti e che, per il suo mandato, sarebbe stato protetto dalla mano di Dio per salvare l’America e liberare il mondo dalle tenebre del male: “C’è un uomo che proprio ora, negli Stati Uniti, ha la mano di Dio su di lui e Dio lo userà in futuro come Presidente degli USA, il suo nome è Donald Trump” profetò Zimmer. Quaranta anni fa sembrava incomprensibile e impossibile che quell’uomo potesse scalare la vetta del suo partito e poi quella più alta della Casa Bianca.

C’è poi la testimonianza del dottor Antonio Leonardo Montuoro, un laico consacrato all’Ordine Francescano Secolare di Loreto (per oltre 20 anni presidente della Casa di Riposo e Residenza Protetta “Oasi Ave Maria” dove Tom Zimmer era ospite da molti anni), che l’eremita, nel 1983, in occasione del Giubileo della Redenzione indetto da Giovanni Paolo II, sentì la necessità di acquistare un mattone della Porta Santa in Vaticano, facendo incidere il nome di Donald John Trump.

Naturalmente quanto detto non è oggettivamente verificabile, come sempre qualcuno crederà a quel racconto, altri no, soprattutto nel mondo laicista che considera questi fenomeni delle storielle per bambini. In particolare quando cercai in rete degli approfondimenti a tal riguardo, il primo link che appariva su Google era quello di un noto sito cosiddetto “anti bufale”, in cui nel titolo si diceva che la storia della profezia di Loreto era falsa, poi però nel corpo dell’articolo ci si limitava ad affermare che quanto narrato su Tom Zimmer semplicemente non era verificabile.

Un altro sito, sempre sedicente “anti bufale”, faceva una lunga premessa smontando tutto basandosi sul fatto che la fonte del racconto era inattendibile e che i fatti andavano “quantomeno rivisti e… strappati dalle rapaci mani di Qanon che di certo non è animato da velleità religiose ma dal desiderio di piantare la bandierina su ogni ambito della società moderna, compresa la fede”. In pratica ciò che stava facendo l’autore di quelle affermazioni… Poi, per rincarare la dose, si aggiungeva che costoro sono nemici di Bergoglio che bruciavano la sua immagine nelle piazze. Non andava ancora di moda liquidare tutte le notizie che danno fastidio come fake news russe, il metodo era comunque lo stesso.

Che Trump non sia esattamente un personaggio da proporre come modello cristiano è abbastanza evidente, come è però altrettanto evidente che oltre a essere stato il primo Presidente americano a partecipare alla Marcia per la Vita (lo ribadì lui stesso, andandone fiero) e a pronunciarsi con veemenza contro l’aborto (“non ci sarà prosperità finché l’aborto non avrà fine e ciascuno sarà considerato un figlio di Dio”, disse in uno dei suoi ultimi interventi prima di lasciare Washington), ha nominato alla Corte Suprema nuovi giudici prolife che sono stati il suo lascito testamentario durante l’era Biden, raggiungendo l’obiettivo insperato per decenni di abrogare la famosa sentenza Roe vs Wade che, fondandosi su un caso di falso stupro per impietosire i giudici, aveva sdoganato l’aborto che fino ad allora, correva l’anno 1973, era considerato illegale in molti stati americani.

Come poi non ricordare alcuni discorsi tenuti da Trump durante i suoi quattro anni alla Casa Bianca, quello a Varsavia nel 2017 per esempio, in cui evocò con un commovente ricordo la figura di Giovanni Paolo II: “Quando arrivò il giorno, il 2 giugno 1979 e un milione di polacchi si riunì in Piazza della Vittoria per la loro prima Messa con il loro Papa polacco, quel giorno, ogni comunista a Varsavia deve aver capito che il suo sistema oppressivo sarebbe ben presto collassato. Lo deve aver capito nel momento stesso in cui, durante l’omelia di papa Giovanni Paolo II, un milione di polacchi, uomini, donne, bambini, all’improvviso levarono la loro voce in una sola preghiera. Un milione di polacchi non chiedeva benessere. Non chiedeva privilegi. Un milione di polacchi scandì tre sole parole: Noi Vogliamo Dio”. “Con papa Giovanni Paolo II, i polacchi hanno riaffermato la loro identità di nazione devota a Dio”. O alcuni discorsi natalizi come quello stupendo del 2017: “Per i cristiani il Natale è un periodo santo perché si celebra la nascita di nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo… La storia del Natale inizia duemila anni fa con una madre, un padre, il loro figlio neonato, e il più straordinario di tutti i doni, il regalo dell’amore di Dio all’umanità intera… Qualunque convinzione o credo religioso si possa avere, tutti sanno che la nascita di Gesù Cristo e la storia di questa incredibile vita ha cambiato per sempre il corso della storia dell’umanità; non c’è praticamente nessun aspetto della nostra vita quotidiana che non sia connesso con questo avvenimento: l’arte, la musica, la cultura, la legge, e il rispetto dovuto alla dignità sacra di ogni singola persona in tutto il mondo…  Ogni anno e tutti gli anni a Natale noi riconosciamo che il vero spirito di questo tempo privilegiato non consiste in quello che abbiamo, ma in quello che siamo; ognuno di noi, infatti, è un figlio di Dio, e questa è la vera e unica fonte di gioia del Natale; questo è ciò che rende ogni Natale “felice”… siamo tutti chiamati a servire l’un l’altro, ad amarci l’un l’altro, e a riempire di pace non solo i nostri cuori ma tutta la Terra”. Terminato il quadriennio trumpiano alla Casa Bianca, di fatto è iniziato il caos nel mondo.

Molto altro si potrebbe dire di Donald Trump, miracolosamente scampato a un attentato dopo essere riuscito ad aggirare le trappole giudiziarie, la menzogna del Russiagate rivelatasi poi tale, le calunnie riguardanti il famoso muro sul confine messicano, frutto di un deprecabile razzismo, muro però pensato e costruito da George Bush e continuato dal guerrafondaio Nobel per la Pace Barack Obama, prima che da Trump, e gli attacchi alla sua famiglia quando quotidianamente tutti i giornali del Deep State con al seguito i nostri illustri giornalisti allineati dicevano che la moglie Melania lo stava abbandonando.

Tornando alla profezia e al miracolo, non si può non ricordare che l’attentato a Trump è avvenuto il 13 luglio, data dell’ultima apparizione mariana a Fatima in cui la Madonna rivelò a Lucia il famoso terzo segreto, ovvero la terza parte di segreto sulla quale ancora oggi tanto si discute. Saranno solo coincidenze, ognuno può pensare ciò che vuole, ci saranno sicuramente altri colpi di scena e colpi di mano da qui a novembre, mese delle Presidenziali americane, sta di fatto che sarebbe un errore invocare la seconda vittoria di Donald Trump in chiave messianica ma è certo che la pace nel mondo passa dal suo ritorno alla Casa Bianca.

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