Trump sceglie un cattolico come suo vice
di Angelica La Rosa
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J. D. VANCE, TRENTANOVENNE SENATORE DELL’OHIO, È STATO SCELTO DA TRUMP COME SUO VICEPRESIDENTE
L’ex presidente Donald Trump ha scelto J. D. Vance, trentanovenne senatore dell’Ohio, come suo candidato alla Vicepresidenza per le elezioni presidenziali del novembre 2024.
Vance è diventato cattolico da pochi anni e, nell’agosto 2019, aveva detto a un intervistatore che la visione della Chiesa su una società giusta lo ha attirato alla fede cattolica.
Vance è il sesto cattolico nominato vice presidente da un importante partito politico, e se sarà eletto diventerà il secondo vicepresidente cattolico, dopo Joe Biden che è stato il Vice di Obama.
Vance ha un pedigree insolito per una figura politica così importante. È passato da un occasionale tossicodipendenza da adolescente, al rischio di essere affidato ai servizi sociali, fino a diventare un portavoce degli affari pubblici nel Corpo dei Marines degli Stati Uniti, avvocato aziendale e il venture capitalist, quindi senatore per lo Stato dell’Ohio.
Vance è diventato un personaggio pubblico nel 2016 con la pubblicazione del suo libro Hillbilly Elegy, un libro di memoria di una famiglia e cultura in crisi, diventato un best seller.
Nel libro, Vance usa la ricerca sociale e la storia della sua famiglia per descrivere i problemi economici e sociali della sottoclasse bianca che ha avuto origine ad Appalachia ed è migrata a nord verso il Midwest dopo la Seconda Guerra Mondiale.
Da bambino Vance ha subito violenza domestica, tossicodipendenza, povertà, è stato per alcuni periodi un senzatetto, ha subito abusi verbali incessanti e problemi alimentari.
Vance ha avuto tre cognomi: il primo è il suo cognome di nascita (Bowman). Il secondo, Hamel, lo ha preso dopo che il secondo dei cinque mariti di sua madre lo ha adottato. Il terzo cognome lo ha preso il giorno del suo matrimonio nel 2014. Vance è il cognome dei suoi defunti nonni, amorevoli e fedeli, che ringrazia di averlo salvato dalla caotica vita domestica creata dalla madre che abusava di droga.
Il rapporto di Vance con la religione è stato complicato. Suo padre biologico divenne pentecostale dopo aver divorziato con la madre di Vance, e quando occasionalmente soggiornava con suo padre, Vance andava in chiesa con lui. Quando è entrato nella facoltà di legge si considerava un ateo. Alla fine della scuola di giurisprudenza, però, si stava riavvicinando alla fede.
Ha sposato la sua fidanzata della scuola di legge, una indù, nel 2014. Hanno tre figli e vivono tra Cincinnati e Washington. Per quanto riguarda il motivo per cui è diventato cattolico, Vance ha citato l’influenza dei cattolici nella sua vita, tra cui uno zio, e gli scritti degli intellettuali cattolici, tra cui Sant’Agostino e l’antropologo francese René Girard.
Vance, però, si è dimostrato inaffidabile sulla questione aborto. Sulla scia del suo recente sostegno alla pillola abortiva, il suo impegno pro-vita è stato fortemente messo in discussione.
Come candidato politico per la prima volta, Vance è stato un convinto oppositore dell’aborto.
“Sono pro-life. Sono sempre stato pro-life”, aveva detto Vance durante un dibattito sulla campagna del 2022 ed ha sostenuto il lato pro-life nel referendum sull’aborto dell’Ohio nel novembre 2023, in cui gli elettori degli stati hanno aggiunto un diritto all’aborto alla costituzione statale con un margine dal 57% al 43%. Vance aveva definito il risultato “un pugno nello stomaco”.
Tuttavia lo scorso 7 luglio, circa la questione della pillola abortiva, Vance ha detto: “la Corte Suprema ha preso la decisione che il popolo americano dovrebbe avere accesso a quel farmaco. Donald Trump ha sostenuto questa opinione. I supporto questa opinione”.