Il bene e il male. Il Big Bang della coscienza morale

Il bene e il male. Il Big Bang della coscienza morale

di Alessandro Franchi

IL QUARTO BIG BANG

Il “quarto Big Bang” consiste nella comparsa di un essere (l’uomo) capace di discernere il bene dal male, il giusto dall’ingiusto, ciò che andrebbe fatto da ciò che non andrebbe compiuto. Questo ci porta all’ARGOMENTO MORALE in favore dell’esistenza di Dio:

P.1 – Se Dio non esiste, non esistono valori e doveri morali oggettivi

P.2 – Ma valori morali oggettivi esistono

C. – Perciò Dio esiste

Riflettiamo sulla PRIMA PREMESSA: la sacralità della vita può esistere solo se Dio esiste, rendendola tale. Se Dio non esistesse, l’uomo sarebbe solo un animale come tutti gli altri, un “germe troppo cresciuto”, un “ammasso di molecole pensante”, il prodotto casuale di forze naturali cieche, e tutto in natura è sacrificabile sull’altare dell’evoluzione, della selezione del più adatto. In natura non esiste niente di sacro ed assoluto, per questo su una mera base naturalistica non è possibile affermare l’esistenza di valori morali oggettivi. Se Dio non esiste, non possiamo parlare di “bene” e “male”, di come le cose “dovrebbero andare” in un “mondo più giusto”. La prima premessa dell’argomento morale è confermata: se Dio non esiste, non esistono valori e doveri morali oggettivi. Se tutto è relativo e legato al soggetto, soggetti differenti possono avere valori morali differenti, e nessuno avrebbe più ragione di un altro. Le scelte di Hitler varrebbero quanto le scelte di madre Teresa di Calcutta. Ma questo è ripugnate per la ragione di chiunque!

Questo ci porta alla SECONDA PREMESSA: come si può affermare lucidamente che uccidere e torturare dei bambini ebrei nei campi di sterminio non è un male oggettivo, ma solo una questione di opinione, di gusti, di mode e convenzioni sociali? Affermare che lo stupro non è un male oggettivo, che l’intolleranza non è un male oggettivo, che l’omicidio di un innocente non è un male oggettivo, è come dire che due più due fa cinque. Un’assurdità. Chi afferma che violentare e uccidere un bambino non è un male in sé e per sé sotto ogni punto di vista, sempre e ovunque, in qualsiasi mondo possibile, è uno psicopatico, o più semplicemente una persona in malafede, un sofista che non vuole riconoscere la verità. L’esistenza di un mondo di valori e doveri morali oggettivi conferma la seconda premessa dell’argomento morale, il che rende automaticamente vera la conclusione del ragionamento: Dio esiste. Solo se Dio esiste e noi siamo suoi sacri figli amati e voluti, si può legittimamente fondare la presenza di una legge morale oggettiva e non soggetta a gusti, mode, preferenze soggettive e convenzioni sociali mutevoli.

 

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