La decadenza attuale e l’analisi di Mordini

La decadenza attuale e l’analisi di Mordini

di Matteo Castagna

L’ATTUALITÀ DEL PENSIERO DI ATTILIO MORDINI: IL VERO UMANESIMO CONTRO IL GIANSENISMO E IL KALI YUGA

Ritenere che l’Apocalisse di San Giovanni racconti essenzialmente solo della fine del mondo è sbagliato e limitante. La crisi e il peggio non si trovano tanto dove l’ateismo è conclamato, ma in seno alla società cristiana.

Secondo uno degli intellettuali cattolici italiani meno conosciuti ma tra i più brillanti,  Attilio Mordini, nato a Firenze nel 1823 e morto nella stessa città nel 1966, l’ultimo libro della Bibbia ci vuole insegnare a riconoscere le verie sfaccettature del male, che riesce ad intrufolarsi abilmentre tra i cattolici.

Mentre l’illuminismo sostituiva la religione e la Tradizione Cattolica, “col pià vago teismo perpresentarci subito dopo il volto dell’immanentismo e dell’ateismo più crudo, in seno alla Chiesa stessa il quietismo da un lato e il giansenismo dall’altro, si incaricavano di trasferire fuori dalla vita e dalla storia la soluzione d’ogni problema spirituale.

Mordini spiega in profondità questi due movimenti di pensiero che sono penetrati come un cancro tra i cattolici, nel suo testo più famoso: “Il Cattolico ghibellino” ( Ed. Settimo Sigillo, Roma, 1989 ).

“Il quietismo accetta supinamente il peccato come permesso da Dio, togliendo, così, ogni combattività all’ascesi. Il giansenismo trasferisce nell’oltretomba l’adempimento di ogni verità. E soprattutto, quest0ultima eresia doveva penetrare insidiosamente nell’animo di tanti e tanti cattolici” – scrive Attilio Mordini al capitolo dedicato a “Tradizione e rivelazione”.

Il Giansenismo fece proseliti in Italia, soprattutto durante il Risorgimento e proprio grazie al giansenismo (tra i giansenisti si annoverano il Barone Bettino Ricasoli e la madre di Giuseppe Mazzini) si proclamò apertamente dalle Alpi alla Sicilia che era lecito combattere il Papa e la gerarchia della Chiesa sul piano temporale, pur rimanendo veri cattolici nello spirito.

Mordini, a questo punto, inveisce contro tali eresiarchi scrivendo che “così la Bibbia venne considerata soltanto il Libro per la salvezza dell’anima individuale dopo la morte e i filosofastri venuti dal volgo, grazie allo studio aperto a tutti, si incaricarono di spiegare la storia secondo leggi più o meno improvvisate”.

A ragion veduta, Mordini vedeva nell’abbandono della tradizione Cattolica uno dei mali peggiori della filosofia moderna che giunge ad un umanesimo cui sfugge il senso più intimo degli insegnamenti di Platone e Aristotele.

“Il vero umanesimo – incalza Mordini – ha da fondarsi sull’Uomo universale, sull’Uomo-Dio, quindi sul Cristo e sulla tradizione della Chiessa cattolica; poiché soltanto a patto che l’uomo sia da Dio e sia Dio, non come individuo, nè come massa o collettività, bensì nell’unione ipostatica di due nature nella medesima Persona; solo a patto di fondarsi sull’Uomo-Dio quale mediatore universale tra Creatore e creatura si che l’umanità può farsi divina per partecipazione alla Grazia, l’umanesimo può veramente e a ragione affermarsi come verità assoluta e feconda, e non diffondersi come vana retorica”.

“La scuola umanistica retta da liberali e rivoluzionari è del tutto ridicola” sosteneeva Mordini, e lo è tuttora perché “non riesce a comprendere il forte legame tra la verità naturale della Tradizione pre-cristiana e la verità rivelata che dalla prima è adempimento nella parola di Dio”.

Inoltre essa non riesce a comprendere come e quanto gli antichi miti e le antiche filosofie fossero nel vero. Mitico è il linguaggio di Aristotele che ci parla di ule, cioè di selva, intesa come materia che attende alla la forma, come tenebra (selva oscura) che attende la luce; mitica la stessa espressione di chaos, che in greco significa abisso. E di “…tenebra sulla faccia dell’abisso” si parla già nella Scrittura, nella Genesi 1.

“E’ un fatto – prosegue il filosofo fiorentino – che la filosofia è prima di tutto logos, è discorso, quindi è verbo e la Tradizione del Verbo è religione”.

Attilio Mordini sentiva particolarmente la visione aristocrtica dell’essere, ma non di tutti gli esseri, riconoscendo che Platone nella Repubblica ci delinea la parabola di degenerazione della città del regime aristocratico, concepito come momento di fondazione, fino alla tirannia, alla morte del vero vivere civile.

“Ecco il motivo – continua Mordini – che rende la Repubblica analoga allApocalisse, al progressivo affermarsi della grande prevaricazione già annunciata da Cristo nella Sua Parousia (si veda Matteo XIV, 1 e segg.) fino all’imporsi dell’Anticristo sul mondo.

La decadenza attuale, per analogia, può rientrare nell’analisi di Mordini e attualizzarla. Secondo il “Vishnù Purana” l’era contemporanea sarebbe quella del Kali-juga. Kali in sanscrito significa nero, oscuro, e la nostra sarebbe appunto l’età nera. Si tratterebbe della storia dell’umanità che sta per giungere alle sue conclusioni. In questo contesto i Battezzati e la Chiesa saranno ancora in piedi alla fine del mondo – come ci dice lo stesso Gesù (Matteo XXIV, 34). Il Kali juga è l0ultima generazione, l’ultima era, l’età nera in cui Dio stesso si è incarnato per farsi crocifiggere. Dopo di questa, la storia sarà finita.

“La predicazione del Vangelo continuerà, ma la prevaricazione – conclude Mordini – sarà quasi totale, un continuo di guerre e rumori di guerre, tanto che Gesù si domanda si domanda se troverà ancora la fede sulla Terra”. Non dobbiamo stupirci se oggi tutto pare decadenza e disordine, immoralità e peccato, guerra e venti di guerra. Fu tutto predetto per la generazione della grande Apostasia, che sta preparando il terreno per la venuta dell’Anticristo.

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Anticristo….pussa via !!!