La fede cattolica di Luis de la Fuente (CT della Spagna)
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L’ALLENATORE DELLA SPAGNA: “FEDE E CALCIO SONO I MOTORI DELLA MIA VITA”
“Tutti possiamo sbagliarci, dobbiamo essere umili, accettare gli errori e riconoscerli. Dobbiamo essere generosi nel perdonare. Si vive meglio facendo del bene piuttosto che facendo del male. Fede e calcio sono i motori della mia vita”. Sono queste le parole di Luis de la Fuente Castillo, allenatore della squadra nazionale di calcio della Spagna, la prima finalista agli Europei 2024 (che si stanno disputando in Germania).
Il sessantatreenne allenatore nativo di Haro, ha anche chiarito ad un giornalista della catena Cope, di proprietà della Conferenza episcopale spagnola, che per lui fare il segno della croce non è un atto di superstizione ma un segno di fede. Luis de la Fuente ha detto in diverse occasioni di essere un credente cattolico e ritiene che ci sono “valori non sono negoziabili”. In un’intervista rilasciata al quotidiano El Mundo, alla domanda “ci dia una ragione per credere in Dio” ha risposto: “Altrimenti la vita non avrebbe senso. Sono religioso perché ho deciso di essere religioso. Vengo da una famiglia religiosa, ma nella mia vita ho avuto molti dubbi e sono stato lontano dalla religione. Ma in un momento della mia vita ho deciso di tornare e appoggiarmi a Dio per tutto ciò che faccio. Non c’è una sola ragione ma ce ne sono mille di ragioni per credere in Dio. Senza Dio, nulla nella vita ha senso”.
Al giornalista che gli ha poi chiesto “Se Dio esiste, perché permette tragedie come quella che vediamo a Gaza o in tanti altri luoghi?”, De La Fuente ha risposto: “la vita ha queste cose. Dio non è responsabile di questo, sono gli uomini che sono responsabili di ciò che fanno. Sono gli uomini che prendono le decisioni. Si tratta di guardare noi stessi e pensare a cosa stiamo facendo di sbagliato perchè accadono queste cose”.