Chi non accoglie la verità di Cristo perirà

Chi non accoglie la verità di Cristo perirà

di Don Ruggero Gorletti

MARTEDÌ DELLA QUATTORDICESIMA SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO

Dal vangelo secondo Matteo 9,32-38

In quel tempo, presentarono a Gesù un muto indemoniato. E dopo che il demonio fu scacciato, quel muto cominciò a parlare. E le folle, prese da stupore, dicevano: «Non si è mai vista una cosa simile in Israele!». Ma i farisei dicevano: «Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni». Gesù percorreva tutte le città e i villaggi, insegnando nelle loro sinagoghe, annunciando il vangelo del Regno e guarendo ogni malattia e ogni infermità. Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe perché mandi operai nella sua messe!».

COMMENTO

«Egli scaccia i demòni per opera del principe dei demòni». Nulla è più nocivo dell’ideologia: io la penso così, se i fatti dimostrano che ho torto, tanto peggio per i fatti! Detto con altre parole: non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire! I farisei, in base ai loro preconcetti, non accettavano Gesù come Messia, perché era diverso da come pensavano che il Messia dovesse essere: un capo militare e politico che doveva ristabilire l’antico regno di Israele. Non accettavano che Gesù fosse un uomo di umili origini (anche se era effettivamente discendente diretto del re Davide), un uomo che fino a trent’anni ha condotto una vita normale. Essi avevano le loro idee sul Messia, e anche davanti ai prodigi di Gesù chiudevano gli occhi, arrampicandosi sugli specchi per giustificare ciò che non poteva essere giustificato. Anche oggi questo succede spesso. Chi non accoglie la verità di Cristo con lo sguardo semplice e sereno di un bambino è costretto a dibattersi in ragionamenti privi di consistenza oppure, ed è il caso più frequente, a vivere senza pensare mai alle domande che prima o poi vengono in mente ad ogni uomo: da dove vengo, che senso ha la mia vita, c’è una vita dopo la morte, è possibile essere davvero felici. Chiediamo al Signore di illuminare la nostra mente e riscaldare il nostro cuore, così che possiamo accogliere la verità che ci ha voluto donare, e cerchiamo con l’aiuto di Dio, di conformare la nostra vita a quella verità a cui abbiamo creduto. È questo l’unico modo per rendere testimonianza alla verità ed è anche l’unico modo per essere davvero felici.

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