I fondatori e la gerarchia del Geovismo (Testimoni di Geova)

di Antonino Amorelli

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I FONDATORI O PRESIDENTI DEI TESTIMONI DI GEOVA SPIEGANO LA BIBBIA IN MODO DIVERSO DAI CATTOLICI E DAI PROTESTANTI

I FONDATORI O PRESIDENTI DEI TESTIMONI DI GEOVA

I fondatori o presidenti dei testimoni di Geova spiegano la Bibbia in modo diverso dai cattolici e dai protestanti.

Charles Taze Russell (1852-1916) fonda la rivista “Torre di guardia”. Infedele alla moglie, ne chiede il divorzio dopo 17 anni di matrimonio. Predice per il 1915 la venuta di Gesù. Dopo tale data affermò che Gesù gli aveva detto che trasferiva la sua venuta. Alla sua morte succede il suo legale Joseph Franklin Rutherford (1869-1942): pacifista, bolscevico, ateo, obiettore di coscienza. Fissò per il 1925 la resurrezione dei Patriarchi e dei Profeti, che avrebbero dato inizio al regno di Geova. Dal 1925 aggiornò al 1930 la fine del mondo, con la venuta del re Davide nella lussuosa Residenza in California a S. Diego: palazzo di 8 piani. La fece costruire da tutti i fratelli sfruttandoli nel lavoro per 15 dollari al mese, mentre un operaio italiano guadagnava quella somma in un sol giorno.

La residenza passò a sua proprietà privata. Poi ha dovuto affermare che Gesù era venuto nel 1915 solo invisibilmente.

Nathan Homer Knorr succede a Rutherford nel 1942 e muore nel 1977. Martella la mente dei seguaci con riviste, libri, ecc. Predice la fine del mondo per il 1975. Il primo a curare la “Nuova traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture”: dal 1950 al 1960. I veri traduttori, però, restano ignoti.

Mwanalesa in Africa (Rodesia): Transwal. Sfrutta la rivolta dei negri contro i bianchi. In accordo con gli stregoni dà vita al movimento “Torre di Guardia”. Battezzò per immersione migliaia di seguaci, molti dei quali affogò nell’acqua per odio personale. Costruì un villaggio palizzato. Armò uomini; torturò ed uccise chi negava a lui il tributo. Alla fine, dopo 178 delitti, venne catturato e decapitato.

LA GERARCHIA DEL GEOVISMO

Gli anziani, carismatici e infallibili, chiusi in una vera torre di guardia a Brooklyn (USA) e i Capi di ogni Congregazione, con una disciplina ferrea credono di essere, in assoluto, nella verità, mentre non accettano esortazioni, ma solo suppliche. Un esempio:

I Tm 5,1-2

Bibbia dei Cristiani: “Non rimproverare duramente un uomo anziano, ma esortalo come se fosse tuo padre”.

Bibbia dei Geovisti: “Non criticare un anziano (capo) ma supplicalo…

L’apostolo Paolo nella lettera istruisce Timoteo sul modo di comportarsi verso le varie categorie di persone. Per i Geovisti l’Anziano assume il significato di “Capo” della Congregazione geovista locale, verso cui i geovisti devono assumere l’atteggiamento di “supplicanti”.

Ancora in Lv 5,1: “Se un tale è invitato…come testimone…se si rifiuta…diventa responsabile…” (Bibbia dei Cristiani).

Lv 5,1: “Ora nel caso che…è testimone…se non la riferisce, deve rispondere del suo errore…” (Bibbia dei Geovisti).

Con i Geovisti siamo in pieno regime poliziesco, cioè: bisogna “riferire”, “fare la spia” ai Capi.

Deboli, sfortunati, handicappati, delusi della vita…costituiscono la feroce retata della setta, priva di scrupoli nei loro confronti. Invece di una parola di conforto, ricevi in cambio versetti su versetti, sentenza di fuoco e promesse di un futuro migliore, da costruire sul sangue di tutti gli oppositori alle loro credenze. Le loro adunanze…Tutto stereotipato, freddo, calcolato…persone, parole, riviste, ogni cosa sancita e determinata in partenza. Si finisce con la solita storia: premio o punizioni tremende per tutti gli altri. Così presentano l’esistenza di un dio tanto meschino e razzista. Predicano che la loro Bibbia (Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture) è uguale a quella dei cattolici, ma la differenza è sostanziale. Si dicono cristiani, ma in realtà disprezzano i simili, specie il clero e i cattolici, considerandoli “ministri e seguaci di Satana”. A loro non interessa minimamente il desiderio di verità di qualche adepto in buona fede, né il loro stato d’animo, né la loro libertà di pensiero. Ciò che conta è annoverarli tra i proseliti di Russel. Non c’è nulla in loro di cristiano: indifferenti verso i fratelli, ignari del dolore che arrecano ai loro genitori per il cinismo con cui conducono la loro squallida vita sociale, affettiva, morale, militare e civile del Paese, insofferenti al lavoro e alla cultura ancorata con caparbietà alle loro convinzioni unilaterali, grazie all’oppio de “La Torre di Guardia” e del Corpo Direttivo di Brooklyn, si preoccupano soltanto di propagandare i frutti dei dirigenti russelliani…” (Cl.a Pastorino).

Che dire poi di chi, stanco e deluso, vuole lasciare la setta?

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