Intelligenza artificiale, Buttiglione: “Temo la sconfitta della visione cattolica della vita”

di Bruno Volpe

INTERVISTA AL FILOSOFO ED EX MINISTRO ROCCO BUTTIGLIONE

“Attenzione a non annullare la centralità dell’ uomo. Sarebbe una sconfitta della ragione e l’annullamento della visione cattolica della vita”.

Il noto filosofo Rocco Buttiglione, analizza in questo modo il controverso ed attuale tema dell’intelligenza artificiale che si presta a varie e numerose interpretazioni.

Prof. Buttiglione, quello dell’intelligenza artificiale è uno dei temi caldi del momento. Che ne pensa?

“Le faccio una provocazione: lei darebbe da guidare una Ferrari a chi ha sin qui condotto solo una Cinquecento? Immagino di no. La stessa cosa temo possa accadere con l’intelligenza artificiale. Ovvero usi distorti, esagerati e persino ingannevoli o affidati ad incompetenti”.

Che problemi vede?

“Torno con un esempio accadutomi. Da parlamentare, tanto tempo fa, quando si incominciava a parlare di intelligenza artificiale, io in Parlamento feci una mozione con la quale cercavo di limitarne campi e di normarla. Tutti mi diedero pacche sulle spalle, si dissero favorevoli, ma poi la mozione fu bocciata. Intendo dire che alla fine della fiera non sono sicuro che dispiaccia veramente, per pigrizia o non so che altro. Io ne temo fortemente l’uso distorto bellico e soprattutto gli errori che ne possono derivare, errori che sono in grado di causare, volontariamente o involontariamente, delle catastrofi”.

Faccia qualche esempio di uso malevolo o non conforme…

“In Italia, accanto a tanti giudici bravi, ve ne sono di ignoranti e vale per altri campi. Immagino un magistrato poco capace alle prese con una causa e l’intelligenza artificiale. Inevitabilmente egli delegherà ad essa lo studio del fascicolo. Sin qui nulla di male, anzi è persino un bene. Il problema arriva quando l’intelligenza artificiale ti fa anche la sentenza. Ora, può essere che la pronuncia dell’intelligenza artificiale sia ineccepibile e ben fatta e motivata con riferimenti normativi, ma in questo caso avviene che la macchina o meglio l’I.A. si sostituisce totalmente alla volontà dell’ uomo, parla o scrive in sua vece. Non facciamo crociate, ma almeno l’uomo legga, in questo caso il giudice, quello che ha redatto la macchina. Sia l’uomo ad avere l’ultima parola a controllare e decidere”.

Ne ha parlato il Papa al G7..

“Ha detto proprio questo. Non facciamo in modo che la macchina superi l’uomo. La realtà concreta è sempre più ricca per fortuna di un algoritmo”.

Pensa che sia opportuna una normazione internazionale?

“Io credo di sì. Tuttavia che sia universale, perchè non ha senso che due stati la regolino e un altro no. Io sono allo stesso tempo affascinato da questo sviluppo, ma anche preoccupato. Penso ad esempio alla tesi di laurea fatta con intelligenza artificiale. I criteri di fondo chi li decide? Il problema è sempre lo stesso: non possiamo eliminare la centralità umana, avremmo dei risultati pericolosi e disastrosi”.

In ottica cattolica come la vede?

“Da un punto di vista cattolico ho la sensazione e il timore che la macchina e dunque l’intelligenza artificiale stiano diventando un idolo e allora dico: progresso certamente sì, ma nel rispetto dell’uomo e del suo intelletto. Penso che stia accadendo cone succede col denaro. Un ottimo servitore, ma pessimo padrone. Sicuramente serve, è utile, ma se ti sottometti a lui, la vita si distrugge e allo stesso tempo la tua libertà, il libero arbitrio che Dio ci ha dato. Vedo problemi etici non da poco. Temo la sconfitta della visione cattolica della vita”.

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