Gesù è ancora la testata d’angolo del Corpo Mistico?
di Padre Giuseppe Tagliareni
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Sommi Sacerdoti e membri del Sinedrio furono coloro che rigettarono Cristo e lo misero in croce.
Per questo “la vigna” cioè il popolo che Dio si è scelto, è stato tolto loro di mano e affidato ad altri e la pietra da loro rigettata (Gesù) è diventata testata d’angolo del nuovo Tempio: quello del Corpo Mistico. È così anche oggi?
Le Scritture ci rivelano che, cedendo al peccato, l’uomo ha perso i beni promessi da Dio, è entrato nella via della corruzione e dell’ignoranza, destinato alla condanna eterna.
S. Pietro, vero primo Papa, nelle sue due lettere cerca di trasmettere a tutti coloro che erano venuti alla fede, la conoscenza di Cristo e i suoi principali insegnamenti, partendo dal Battesimo, che ci fa “partecipi della natura divina”.
Per sfuggire alla triplice concupiscenza che porta al peccato, bisogna acquistare virtù e conoscenza, cioè una più piena sequela di Cristo.
La meta è altissima: la partecipazione ai beni eterni promessi; la condizione è la santità; il modello supremo e il maestro è Cristo, che egli, Pietro, aveva ben conosciuto personalmente e assistito a tutti i suoi miracoli e insegnamenti in prima persona.
Gesù si prolunga nei suoi discepoli: c’è bisogno dell’apostolo per autenticare il proprio cammino di fede, sia singolarmente che come comunità di credenti.