Un Nunzio denuncia le ombre dell’Agenda 2030

di Angelica La Rosa

C’È IL RISCHIO DI “COLONIZZAZIONE IDEOLOGICA

Monsignor Bernardito Auza, nunzio apostolico in Spagna, ha tenuto nei giorni scorsi una conferenza presso la sede della Fondazione Ibercaja a La Rioja.

Nel corso del suo intervento, monsignor Auza ha spiegato che l’Agenda 2030, adottata dalle Nazioni Unite nel 2015, è un programma (concordato da 193 paesi membri delle Nazioni Unite) ambizioso volto a trasformare il mondo in 15 anni ma deve essere attuato in modo equo ed efficace, con l’uomo che deve essere il principale protagonista dello sviluppo, principio che ben si riflette nel documento.

Il Nunzio ha evidenziato diversi aspetti positivi dell’agenda, in linea con la dottrina sociale della Chiesa, come la lotta alla povertà e alla fame, la promozione dell’uguaglianza di genere e l’accesso universale all’istruzione. Ha, inoltre, elogiato l’obiettivo di consolidare istituzioni forti e promuovere società pacifiche, considerandole essenziali per qualsiasi sviluppo sostenibile.

Monsignor Auza ha tuttavia espresso le riserve della Santa Sede sull’Agenda 2030. Tra le principali preoccupazioni ha citato l’ampiezza degli obiettivi, che con 17 obiettivi e 169 goal, potrebbero disperdere l’attenzione sui bisogni più urgenti. Ha criticato i riferimenti ai “diritti sessuali e riproduttivi”, che includono quasi sempre l’aborto, e l’ambiguità del termine “genere” che potrebbe contraddire la visione antropologica cristiana. Inoltre, ha messo in guardia dal rischio di “colonizzazione ideologica”, dove si impongono modelli di vita che non rispettano le identità culturali e religiose, citando come esempi specifici l’ideologia di genere e l’aborto.

Auza ha affrontato anche le difficoltà nell’attuazione dell’Agenda 2030, evidenziando la mancanza di una chiara definizione delle priorità e la tendenza dei paesi donatori a imporre le proprie agende. Ha criticato la dispersione delle risorse e la mancanza di un controllo rigoroso sull’utilizzo dei fondi, che potrebbero portare a un’attuazione inefficace degli obiettivi.

Nel suo intervento, monsignor Auza ha sottolineato che la pace è fondamentale per la costruzione di società giuste e sviluppate. Ha sottolineato l’importanza dell’Obiettivo 16, che cerca di promuovere società pacifiche e giuste, come cruciale per il successo degli altri. Si è rammaricato che questo obiettivo venga spesso ignorato a favore di altri più visibili o politicamente convenienti.

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