Le propagande politiche a scuola

Le propagande politiche a scuola

di Olga Serina

INDOTTRINAMENTO NELLA SCUOLA PUBBLICA

Non è un caso se nelle Scuole, a partire dall’età dell’infanzia, il Governo propone, anzi impone, progetti, corsi di formazione o quant’altro, iniziative culturali apparentemente utili alla formazione degli individui stessi, rivolti sia agli insegnanti, che ai discenti.

Solo chi ha uno spiccato senso critico, sarà in grado di vedere oltre le apparenze, quindi sarà capace di scorgere cosa si celi dietro questa falsa campagna formativa o educativa.

In realtà si nascondono subdole propagande politiche, con la finalità di indottrinare i cittadini. L’obiettivo da raggiungere è di formattare gli individui verso il pensiero unico, in modo da poter governare le masse con più facilità da parte di chi detiene il potere.

Questi burattini asserviti all’ élitè, che si arroga il diritto di dominare il Mondo, mira a disumanizzare l’essere umano, per poi poterlo rendere schiavo e ricattabile in questa Società distrutta e fondata su un Sistema marcio.

Ad esempio, uno dei tanti progetti nelle scuole, dopo essere stati inclusi nella materia di Educazione Civica, è insegnare il metodo per come distinguere le notizie autentiche da quelle false.

Considerando che tutto è relativo al punto di vista da cui si osserva la realtà, con quale criterio si stabilisce la differenza tra una notizia vera e una falsa?

La cosiddetta notizia falsa è relativa a ciò che la politica o i governanti ti vorrebbero far credere. Ai governanti infatti non interessa trasmettere le informazioni autentiche, perché non hanno alcun interesse di far conoscere la verità.

Siccome questi signori che detengono il controllo dell’informazione, acquisito attraverso il potere economico, spacciano la propaganda per informazione, dandole pure il connotato di “ufficiale”. Lo fanno attraverso l’inganno, come se ufficiale significasse verità assoluta. In realtà tale falsa informazione, è pura propaganda ed è un inganno vero e proprio.

Ecco la prima trappola: disguido nella comunicazione del linguaggio. I discenti credono che l’informazione ufficiale sia autentica. Di conseguenza tutte le altre informazioni che provengono da fonti alternative, non essendo considerate ufficiali, a loro avviso, sono notizie false, ignorandole.

Il primo bluff consiste quindi nella terminologia inappropriata. Se è il potere stesso a stabilire abusivamente la distinzione tra l’informazione autentica e quella falsa, dato che il potere è cattivo, tende ad annientare o a non sviluppare la capacità critica dell’individuo, proprio per annichilire il pensiero autonomo dell’individuo stesso.

Una volta che si vuole impedire ai cittadini un confronto di idee attraverso fonti diverse, il gioco è fatto. Si è messo in atto il PLAGIO delle menti. Esiste quindi un piano ben preciso, studiato ad arte, dietro questi progetti scolastici, camuffati da una finalità benevola.

I potenti del Mondo vorrebbero disumanizzare gli esseri umani e non è un caso se vogliono rendere i cittadini sempre più meccanizzati e privo di valori, senza parlare della tendenza a voler sostituire le persone dall’intelligenza artificiale.
Credo che solo se un insegnante o un vero educatore è consapevole di questo grande inganno, potrà essere in grado di non assecondare il Sistema, che nasconde interessi politici, quindi potrà essere capace di opporsi a questa strategia diabolica, le cui finalità non sono a fin di bene, come vorrebbero sembrare. Ma non basta la consapevolezza per potersi opporre, occorre anche la coerenza, l’onestà intellettuale, uno spiccato senso dell’etica e soprattutto il coraggio di andare contro corrente. Oltre alla Scuola, sono state intaccate tutte le altre Istituzioni.

Tanti presunti educatori cedono al mal costume perché decidono di intraprendere la strada più comoda. Queste iniziative tendono a sopprimere il pluralismo del pensiero e dell’informazione, quindi sono dei chiari attentati alla democrazia. Vorrebbero a poco a poco far diventare la libertà una concessione, non un diritto, dal momento che chi si informa e pensa autonomamente potrebbe essere ritenuto pericoloso al Sistema, che vuole solo individui omologati, facilmente gestibili.

L’informazione in realtà non è quello che molti pensano, ovvero la fonte della verità, ma un prodotto commerciale come tanti altri, comprato e diffuso da chi ha un capitale da difendere e da investire. Non è a servizio del cittadino, ma del potere che se ne serve.

A quel punto sarebbe pura ipocrisia volersi istituire a giudice per distinguere la vera dalla falsa informazione. Se chi si propone a dare questo giudizio, è sempre in conflitto di interessi, perché difenderebbe sempre e comunque la propria propaganda.

 

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