Il “Compendio della vita di Gesù Cristo” di Blaise Pascal
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UN LIBRO DA LEGGERE
Chi di noi, lettori post-moderni, conosce oggi il “Compendio della vita di Gesù Cristo” di Blaise Pascal, recentemente pubblicato dalle Edizioni Quodlibet Storie (a cura e con un saggio di Michele Ranchetti, 80 pagine, euro 11)?
Si tratta di un autentico capolavoro, praticamente sconosciuto: è stato scoperto e pubblicato soltanto verso la metà dell’Ottocento, e narra la Vita di Nostro Signore Gesù Cristo, ovviamente tratta esclusivamente da una lettura attenta e partecipe dei quattro Vangeli, ma presentati secondo un’accuratissima cronologia, per ”armonizzarli”, oltre le inevitabili incongruenze, esaltandone la mirabile semplicità.
Pascal interviene raramente nella narrazione, introducendo brevi elementi dottrinali esplicativi, e preferisce affidare l’intelligenza dei fatti e delle parole di Cristo ad una loro più precisa scansione temporale. A ogni elemento della Vita di Gesù, corrisponde così un fatto, un detto, e a ogni unità temporale corrisponde un’unità dottrinale: nessun particolare è puramente esortativo, ogni momento rientra in una economia di Salvezza.
Scritto probabilmente intorno al 1655 e di poco anteriore ai celeberrimi “Pensieri”, in cui confluiranno alcune delle rare osservazioni aggiuntive, nel contempo elementare e sublime, il “Compendio” riflette un’esperienza umana e religiosa, quella di Pascal, che ha come carattere primario, così come la Vita esemplare di Cristo, la certezza del significato pieno di ogni esistenza: naturalmente, se questa è vissuta in unione con Colui Che è la Via, La Verità e la Vita.