Ustica, “non è il giorno della memoria ma dell’insulto”

di Don Antonio Nuara

DITECI LA VERITÀ SU QUELLO CHE È VERAMENTE ACCADUTO AL DC9 DELL’ITAVIA

Oggi tutti i media parlano dell’incidente del DC9 Itavia ad Ustica. Vi fu coinvolto il volo di linea IH870 della compagnia aerea Itavia, partito dall’aeroporto di Bologna-Guglielmo Marconi e diretto all’aeroporto di Palermo-Punta Raisi. La partenza era programmata, come da orario della compagnia Itavia, per le 18:15, ma venne posticipata di quasi due ore a causa di una tempesta su Bologna e dell’arrivo in ritardo dell’aeromobile Douglas DC-9-15 con marche I-TIGI.

L’aereo perse il contatto radio col centro di controllo d’area di Roma, responsabile del servizio di controllo del traffico aereo in quel settore e ubicato presso l’aeroporto di Roma-Ciampino, si spezzò — come appurato dopo lunghe analisi dei dati radar e con il successivo recupero del relitto dal fondo del mare — in almeno due grossi spezzoni e cadde nel mar Tirreno. Nell’incidente morirono tutti gli 81 occupanti dell’aeromobile, tra passeggeri ed equipaggio. È il quarto disastro aereo italiano per numero di vittime, dopo quelli del volo Alitalia 4128, del volo Alitalia 112 e di Linate.

A diversi decenni di distanza, vari aspetti dell’incidente non sono ancora chiariti in maniera compiuta, a partire dalla dinamica stessa.

Oggi ci sono anche i “paroloni” dei politici. Tutti dicono: “occorre fare luce”. Tutti i politici che contano sanno i nomi e i cognomi di chi ha causato l’incidente (e lo stato responsabile). Ma tutti tacciono.

Per questo oggi non è il giorno della memoria, ma dell’insulto.

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