La Massoneria è, e sarà sempre, incompatibile con il Cristianesimo

La Massoneria è, e sarà sempre, incompatibile con il Cristianesimo

di Andrea Sarra

SI È INFILTRATA IN OGNI AMBITO, INFLUENZANDO IMPORTANTI DECISIONI

Domani, 24 giugno, ricorrerà la festa di San Giovanni Battista (detto il Precursore, discendente da una famiglia di sacerdoti), un santo la cui nascita era stata preannunziata alla SS. Vergine Maria dall’Arcangelo Gabriele e del quale la Chiesa commemora sia la nascita (il 24 giugno) che la morte (il 29 agosto).

Per strana coincidenza però, il 24 giugno segna la data della nascita ufficiale della Massoneria (il 24 giugno 1717).

Le origini della massoneria però, dovrebbero risalire ad un paio di secoli prima. Essa aveva come scopo quello di tutelare i propri associati, dunque una sorta di ordine professionale/sindacato ante litteram, una associazione di muratori: difatti, i simboli della massoneria erano gli attrezzi del mestiere, la livella, il regolo, la squadra, il filo a piombo, il compasso.

Successivamente rimasero solo la squadra e il compasso. Spesso, essa viene rappresentata con una lettera “G” che sta per Grande Architetto dell’Universo (G.A.D.U.). 

Perché è significativa la data del 24 giugno? 

Sembrerebbe che la massoneria compisse riti in onore di S. Giovanni Battista, ritenendolo patrono delle corporazioni per una serie di simbolismi, per interpretazioni di parole di origine ebraica ed interpretazioni legate al dio latino Giano, tanto è vero che alcune logge massoniche sono dette logge di S. Giovanni.

La Massoneria è solita associare S. Giovanni al gallo: infatti, come il gallo annuncia il nuovo giorno e l’alba dopo le tenebre, allo stesso modo San Giovanni annunciava la venuta nel mondo della Luce vera, Gesù. Nella realtà il significato per i massoni è ben altro ed è legato invece al termine latino lucifer.  

Non a caso, nell’enciclica “Etsi multa luctuosa” del 1873, papa Pio IX definì la massoneria come “Sinagoga di Satana“.

Con il tempo la Massoneria mutò e, da associazione “professionale”, divenne un circolo sociale, inglobando anche adepti di altre professioni che nulla avevano a che fare con l’arte muratoria: avvocati, medici, nobili, ufficiali, scrittori e gente comune, e occupandosi di temi riguardanti anche la religione (tutte le religioni), la filosofia, l’esoterismo, il misticismo, la magia, il satanismo. 

San Massimiliano Kolbe scrisse molto sulla massoneria e spiegò cosa effettivamente essa fosse. Infatti, in una lettera del 1938, egli citava una processione della massoneria svoltasi a Roma, nel 1917, nella quale i partecipanti inneggiavano a Lucifero. 

In seguito a quest’evento, S. Massimiliano Kolbe fondò la Milizia dell’Immacolata (M.I.) affidando alla Santa Vergine Maria la conversione e la santificazione di tutti, specialmente dei massoni. 

Così, dopo la sua trasformazione, nel 1717 nacque a Londra ufficialmente  la prima loggia e, successivamente, si diffusero in tutto il Paese e nel mondo centinaia di altre logge.

A causa dalla sua pericolosità, già nel 1738 papa Clemente XII, con la Lettera apostolica “In Eminenti”, condannò la Massoneria, «[…] decretiamo doversi condannare e proibire, come con la presente Nostra Costituzione, da valere in perpetuo, condanniamo e proibiamo le predette Società, Unioni, Riunioni, Adunanze, Aggregazioni o Conventicole dei Liberi Muratori o Massoni, o con qualunque altro nome chiamate…(omissis)…sotto pena di scomunica per tutti i contravventori, come sopra, da incorrersi ipso facto, e senza alcuna dichiarazione, dalla quale nessuno possa essere assolto, se non in punto di morte, da altri all’infuori del Romano Pontefice pro tempore».

La condanna fu ribadita in seguito dal papa Benedetto XIV nel 1751 in “Provideas Romanorum”. 

Da allora fu un susseguirsi di condanne: in poco meno di 300 anni si contarono circa 580 documenti ufficiali emanati dalla Chiesa contro la Massoneria. 

Probabilmente, il più famoso rimane l’Humanum genum (20 aprile 1884) di Leone XIII, il quale condannò il relativismo filosofico e morale della massoneria.

La scomunica a tale associazione fu poi riconfermata nel Codice di Diritto Canonico del 1917, al canone 2335 che prevedeva la scomunica per “tutti coloro i quali danno il proprio nome alla setta massonica o ad altre associazioni dello stesso genere, che complottano contro la Chiesa e contro i legittimi poteri civili“. Principi ribaditi anche nelle Costituzioni sinodali del 1960, all’art. 247.

Tra la metà degli anni ’70 e i primi anni’80, si diffuse la voce secondo cui era in atto una sorta di riconciliazione tra la Chiesa e la Massoneria, forse a causa della strumentalizzazione di dichiarazioni della Conferenza Episcopale tedesca (qualcuno pensava che la chiesa tedesca avesse abolito la scomunica, in realtà si trattava solamente delle singole dichiarazioni di alcuni vescovi), ma già dalla fine degli anni ’60, alcuni vescovi scandinavi avrebbero voluto l’abolizione della scomunica per la massoneria.

Con il nuovo codice canonico, nel quale la scomunica nei confronti della massoneria non veniva più citata (l’art.1374 recita:” Chi dà il nome ad una associazione, che cospira contro la Chiesa, sia punito con una giusta pena; chi poi tale associazione promuove o dirige sia punito con l’interdetto”) tornarono insistenti le voci di riavvicinamento tra Chiesa e Massoneria.

Ma la Congregazione della Dottrina della Fede, guidata dal Cardinale Joseph Ratzinger, confermando un documento del 17/02/1981 testualmente proclamò il giorno 26 novembre 1983:” È stato chiesto se sia mutato il giudizio della Chiesa nei confronti della massoneria per il fatto che nel nuovo Codice di Diritto Canonico essa non viene espressamente menzionata come nel Codice anteriore.

Questa Congregazione è in grado di rispondere che tale circostanza è dovuta a un criterio redazionale seguito anche per altre associazioni ugualmente non menzionate in quanto comprese in categorie più ampie. Rimane pertanto immutato il giudizio negativo della Chiesa nei riguardi delle associazioni massoniche, poiché i loro principi sono stati sempre considerati inconciliabili con la dottrina della Chiesa e perciò l’iscrizione a esse rimane proibita. I fedeli che appartengono alle associazioni massoniche sono in stato di peccato grave e non possono accedere alla Santa Comunione…”

Non sarà un caso se Papa Wojtyla e Papa Ratzinger furono considerati i più odiati dalla massoneria, tanto da essere boicottati e osteggiati in tutto il mondo ad ogni occasione da giornalisti, politici, laici e, purtroppo, anche da alcuni alti prelati.

Ora si va nuovamente diffondendo l’ipotesi di un riavvicinamento tra la Chiesa e la massoneria, in particolare da quando è stato eletto al soglio pontificio l’attuale papa Francesco. 

L’equivoco, probabilmente, è sorto a causa della iscrizione del Papa come socio onorario nel Rotary club (associazione para-massonica) di Buenos Aires e, quindi, della presunta vicinanza di papa Francesco con la massoneria argentina, notoriamente molto attiva. 

Numerosissimi furono, infatti, i messaggi di congratulazione inviati dalle logge massoniche di tutto il mondo dopo l’elezione di papa Francesco ma, in realtà, non c’è mai stata alcuna presa di posizione differente da tutte quelle già esistenti dal 1717 ad oggi nella Chiesa. 

Va detto che, comunque, la massoneria ha creato infiltrazioni anche in alcuni ambienti civili, militari, anche religiosi. Si è infiltrata in ogni ambito lavorativo, influenzando sovente importanti decisioni. In particolare, in questi ultimi venti/trenta anni circa, personaggi legati alla massoneria e al satanismo sono stati particolarmente attivi nel promuovere molti cosiddetti “diritti civili” sollecitando leggi contro la vita e la famiglia, quali l’eutanasia, l’eugenetica, l’aborto, i matrimoni tra persone dello stesso sesso, adozioni a persone dello stesso sesso, utero in affitto (GPA), gender.

Tali temi hanno però sempre trovato la forte e valida opposizione del Papa Giovanni Paolo II e di Papa Benedetto XVI, i quali hanno tuonato in maniera potente in difesa della vita umana, dal concepimento sino al suo termine naturale, e della famiglia, definendo in maniera chiara e inequivocabile i veri Diritti non negoziabili.

Interessanti e significative furono, nell’aprile 1884 anche le parole di Papa Leone XIII in Humanum genus: “Il genere umano, dopo che – per l’invidia di Lucifero – si ribellò sventuratamente a Dio creatore e largitore dè doni soprannaturali, si divise come in due campi diversi e nemici tra loro; l’uno dei quali combatte senza posa per il trionfo della verità e del bene, l’altro per il trionfo del male e dell’errore. 

Il primo è regno di Dio sulla terra, cioè la vera Chiesa di Gesù Cristo; e chi vuole appartenervi con sincero affetto e come conviene a salute, deve servire con tutta la mente e con tutto il cuore a Dio e all’Unigenito Figlio di Lui. 

Il secondo è il regno di Satana, e sudditi ne sono quanti, seguendo i funesti esempi del loro capo e dei comuni progenitori, ricusano di obbedire all’eterna e divina legge, e molte cose imprendono senza curarsi di Dio, molte contro Dio. Questi due regni, simili a due città che con leggi opposte vanno ad opposti fini, con grande acume di mente vide e descrisse Agostino, e risalì al principio generatore di entrambi con queste brevi e profonde parole: “Due città nacquero da due amori; la terra dall’amore di sé fino al disprezzo di Dio, la celeste dall’amore di Dio fino al disprezzo di sé”.

In conclusione, appare evidente come non si possa in alcun modo pensare ad un mutamento di idee da parte della Chiesa: la Massoneria è, e resterà sempre, totalmente incompatibile con i principi del Cristianesimo.

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