Erdogan rivendica la caduta di Costantinopoli e di Santa Sofia nelle mani dell’Islam

di Angelica La Rosa

LE AFFERMAZIONI DI RECEP TAYYIP ERDOĞAN

Recep Tayyip Erdoğan ha rivendilato la caduta di Costantinopoli e di Santa Sofia nelle mani dell’Islam.

In occasione del 571° anniversario della caduta di Costantinopoli, il presidente turco ha introdotto un’opera in tre volumi intitolata “Sulle tracce della Santa Chiamata: la conquista di Costantinopoli, Mehmed il Conquistatore e la Moschea di Santa Sofia nella stampa turca”, pubblicato dalla Direzione delle Comunicazioni della Presidenza turca (i tre volumi sono stati preparati scansionando archivi e articoli di eminenti scrittori, poeti e accademici su giornali e riviste dal 1922 ad oggi).

Nel prologo del volume il presidente turco scrive che Mehmed il Conquistatore, che onorò la proclamazione del profeta Maometto e realizzò il sogno di sette secoli di musulmani attraverso conquistando Costantinopoli, lasciò una preziosa eredità.

Sostiene che la determinazione e la perseveranza del conquistatore servono da esempio per trasformare la sua eredità, “l’amata Costantinopoli”, in uno dei centri economici, commerciali, scientifici, culturali e artistici più importanti del mondo. “Ora continuiamo la nostra lotta per la nostra nazione seguendo la visione del secolo turco e andiamo avanti con determinazione per attuare nuovi piani. I nostri sogni sono per la Turchia”.

Erdoğan nella nota introduttiva sottolinea quanto segue: “Per noi conquista non è solo conquista e vittoria; È anche un simbolo di rinascita, costruzione, rivitalizzazione e fede. Mehmed il Conquistatore, che si proponeva di conquistare i cuori più che le terre, conquistò non solo una città ma anche i cuori con la sua tolleranza e il suo governo giusto, trasformando Costantinopoli in un centro di cultura, arte e scienza. Quel giorno non fu conquistato un pezzo di terra, ma milioni di cuori. La fede, la determinazione e la perseveranza di Mehmed il Conquistatore e dei suoi benedetti soldati durante la conquista di Costantinopoli ci ispirano a servire la nostra nazione e guidare la Turchia verso il 2053 (il 600° anniversario della caduta di Costantinopoli) e il 2071 (il 1000° anniversario della Battaglia di Manzikert).

Santa Sofia

Nell’introduzione al volume il presidente turco scrive che “riportare Santa Sofia alla sua identità originaria non significa solo spezzare le catene delle porte di questo luogo sacro, ma anche spezzare la catene sui cuori e sulle menti”.

Nota inoltre che Hagia Sophia, uno dei simboli più significativi del paesaggio storico di Costantinopoli nel cuore della Turchia, ha subito molte trasformazioni nel corso dei secoli e porta le tracce di molte civiltà. Aggiunge che dopo la caduta è diventato uno dei santuari simbolici del mondo islamico e ha sempre avuto un posto importante nel cuore della nazione turca (ricordiamo che Santa Sofia è stata convertita in moschea nel luglio 2020).

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