Oggi molti cristiani credono alla reincarnazione e vanno fuori strada
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DIO PERMETTE IL MALE PER UN BENE MAGGIORE
“Con l’animo affranto dal dolore” (Tb 3,1), Tobi innalzò a Dio una forte supplica, dicendo che voleva morire: “Signore, comanda che sia liberato da questa prova; fa’ che io parta verso la dimora eterna. Signore, non distogliere da me il tuo volto. Per me infatti è meglio morire che vedermi davanti questa grande angoscia, e così non sentirmi più insultare!” (v.6).
Egli non attribuì nulla di male a Dio e riconosceva che l’abbandono di Dio era dovuto all’infedeltà del suo popolo. “Nello stesso giorno a Sara, figlia di Raguele, abitante di Ecbàtana, nella Media, capitò di sentirsi insultare da parte di una serva di suo padre” (v.7), che l’accusò di aver fatto morire i suoi sette mariti la sera delle nozze; cosa che invece era stata causata dal demone Asmodeo. Sara decise di suicidarsi, ma il pensiero di suo padre la trattenne e si mise a pregare. La preghiera la rincuorò.
Ci sarà un lieto fine inaspettato: Dio permette il male per un bene maggiore e mette alla prova gli eletti per glorificarli, ma sa ben intervenire per mostrare la sua Bontà e il suo Amore.
I Sadducei, una setta ebraica, non credevano alla risurrezione dei morti, verità che invece Gesù riafferma ed è da credere. Oggi molti cristiani credono alla reincarnazione e vanno fuori strada. Dio non è solo dei viventi sulla terra, ma di tutti. Anche i morti vivono e un giorno risorgeranno. Coloro che sono degni vedranno Iddio, col corpo risorto unito all’anima.