Conosciamo Sant’Erveo (Hervè)
di Mariella Lentini*
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TRA I SANTI E I BEATI CHE SI FESTEGGIANO OGGI (Sant’Adolfo di Maastricht, Sant’Antido (o Antidio) di Besancon, Beato Arnaldo (Arnoldo) da Foligno, Sant’Avito, Santi Blasto e Diogene, San Blitario, San Botulfo, Beata Caterina della Colonna, Santi Egidio, Luigi, Giovanni e Paolo, Beata Eufemia di Altenmunster, Beato Filippo Papon, San Folco di Reims, Beato Giuseppe Maria Cassant, Sant’Imerio di Amelia, Sant’Ipazio, Santi Isauro, Innocenzo, Felice, Ermia, Pellegrino e Basilio, San Marciano, Beata Maria l’Addolorata, San Moling di Ferns, San Nicandro, Beato Paolo Burali, San Pietro Da, Beato Pietro Gambacorta, San Ranieri di Pisa, Beata Teresa del Portogallo, Santa Valeriana e compagne) RICORDIAMO UN SANTO BRETONE
Raffigurato assieme a un lupo, sua fedele guida, Erveo (in francese Hervè) nasce in Bretagna (Francia) nel VI secolo. Suo padre, Hyvarnion, è un bravo e famoso cantante inglese che si trasferisce a Parigi, nel palazzo del re Childeberto. Un giorno un angelo gli suggerisce di sposare una ragazza orfana di nome Rivanona. Il padre di Hervè da Parigi si trasferisce in Bretagna e qui, vicino a un pozzo, incontra Rivanona. La riconosce e la sposa. Da questa unione benedetta da Dio, nasce un bel bambino. Il neonato, però è cieco e gli viene imposto il nome di Erveo (in francese Hervè e significa “amarezza”). Tuttavia la madre lo accoglie con amore e, ogni volta che il bambino piange, gli canta una dolce e tenera canzoncina.
Erveo cresce sano e buono e la sua passione sono la musica e il canto. Quando il padre muore, la madre affida Erveo ad Artian, un uomo saggio, affinché lo educhi. Il ragazzo si stabilisce, poi, da uno zio a Plouvien, presso una fattoria, dove sorge anche una scuola monastica. Qui il buon Erveo, nonostante non abbia il dono della vista, svolge tanti lavori manuali. Un giorno, mentre sta lavorando nei campi, un lupo arriva all’improvviso e sbrana l’asino aggiogato all’aratro. La fedele guida Guirano, suo compagno di lavoro, urla a Erveo, che non può vedere quello che sta capitando, di scappare, ma lui si mette a pregare e il lupo diventa mansueto e finisce di arare il campo al posto dell’asino. Da quel momento il lupo, ormai addomesticato, starà sempre vicino a Erveo e gli farà da guida.
Erveo è uno straordinario cantante e bravissimo poeta. Non può vedere, ma con le sue canzoni loda il Creato, il Creatore e le meraviglie del Paradiso e chi lo ascolta rimane incantato. Erveo si pone alla guida della scuola monastica dello zio, aiutato da validi collaboratori, monaci e insegnanti. È anche un instancabile camminatore e, insieme ai suoi collaboratori, trasferisce la scuola a Léon dove rifiuta, per umiltà, l’ordinazione a sacerdote. Si sposta ancora a Lesneven, dove sgorga una sorgente oggi a lui intitolata e da lui fatta zampillare per dissetare i compagni. Infine fonda un monastero a Lanhouarneau e qui vi rimane fino alla morte, che sopraggiunge nel 575. In Bretagna Erveo, considerato il protettore degli occhi e dei cantanti bretoni, è molto venerato e il suo nome è diffusissimo.
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