Aborto, Marco Tarquinio continua a scandalizzare i cattolici
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MARCO TARQUINIO È L’IMMAGINE DELLA GRAVISSIMA CRISI DI FEDE CHE APRE LA CHIESA AD ACCOGLIERE IL PENSIERO MONDANO
“Da cattolico”? Manco per niente. L’aborto è un delitto, per quanto sicuro sia per la donna è comunque e sempre una tomba per il figlio. Sgomenta leggere parole come queste, pronunciate da chi è stato direttore del quotidiano dei vescovi italiani, sostenuto anche con i denari dei fedeli.
Se si straparla in questo modo di libertà significa che si considera l’aborto come un “delittino”, un omicidio piccolo quanto lo è l’embrione, su cui si può passare sopra. Al punto che la donna diventa legalmente libera di eliminare suo figlio perché è così piccolo che quasi non si vede.
E questo, purtroppo, è il pensiero di molti tra i cristiani. Perché se l’aborto fosse considerato per quello che è davvero, nessun cristiano potrebbe parlare di libertà, almeno come non si azzarderebbe ad affermare che la gente è libera di prendere una pistola e uccidere una persona solo perché indesiderata, molesta o malata.
Tarquinio è l’immagine della gravissima crisi di fede che apre la Chiesa ad accogliere il pensiero mondano. Che, non dimentichiamolo, viene dritto dritto dal demonio, quello che, con la scusa della libertà, ha sedotto e ingannato Adamo ed Eva spingendoli a tagliare con Dio, immaginare di essere come Lui, e precipitare nella morte, conseguenza inevitabile del peccato.
Perché l’aborto, carissimo Tarquinio, non solo è un delitto, è pure un peccato. Sempre, anche quando il figlio è piccolo come un embrione, e quasi non si vede. Ma che è lì, nel grembo della madre, per crescere, nascere, e vivere.
PS. Caro Tarquinio pacifista, rilegga Madre Teresa, non c’è e non vi sarà pace sino a che l’aborto sarà legale e le madri uccideranno i propri figli.