Saldi nella fede
di don Ruggero Gorletti
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MERCOLEDÌ DELLA DECIMA SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO
Dal vangelo secondo Matteo 5,17-19
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento.
In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto.
Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».
COMMENTO
«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento».
Gesù non è venuto ad abolire la prima alleanza, quella che conosciamo dall’Antico Testamento. È venuta a portarla a compimento, a completarla quindi, e anche a correggerla in alcuni punti (ricordiamo le parole di Gesù: «un giorno vi fu detto [..] ma io vi dico [..]»). La nuova alleanza è la rivelazione di Dio completa, perfetta, destinata a durare fino alla fine dei tempi. L’antica alleanza non è abolita. I suoi insegnamenti fondamentali restano (si pensi ai Dieci Comandamenti), ma senza la rivelazione di Cristo resta incompleta, insufficiente, inefficace per la salvezza. Agli antichi patriarchi la prima alleanza bastava, perché vivevano nell’attesa fiduciosa del Messia che ancora doveva venire (ricordiamo il brano di Giovanni 8,56: «Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia»), ma chi oggi rifiuta la rivelazione di Cristo non può godere dei benefici effetti della verità che Dio ci ha trasmesso. Chiediamo al Signore di mantenerci saldi nella fede, quella fede che il Signore Gesù, vero Dio e vero uomo, è venuto a rivelarci, e che è l’unica che può riempire di senso la nostra vita quaggiù e aprirci le porte della vita eterna.