False accuse di blasfemia contro una famiglia cristiana

False accuse di blasfemia contro una famiglia cristiana

di Angelica La Rosa

IL CAPOFAMIGLIA È RIMASTO GRAVEMENTE FERITO

Nei giorni scorsi una famiglia cristiana in Pakistan ha subito un violento attacco da parte di una folla inferocita di fanatici musulmani, a seguito di una falsa accusa di blasfemia.

Secondo le informazioni ottenute dalla fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS), questa falsa accusa ha provocato una nuova ondata di terrore contro i cristiani.

Nazir Gill Masih, proprietario di una fabbrica di scarpe nella colonia Gillwala Mujahid di Sargodha, Punjab, è stato brutalmente picchiato in seguito alla falsa accusa.

Tra le 7 e le 8 del mattino una folla ha attaccato la famiglia, saccheggiando e bruciando la fabbrica e la casa. Dieci membri della famiglia sono riusciti a scappare, ma Nazir Gill Masih è stato brutalmente picchiato e gravemente ferito prima che la polizia arrivasse e riuscisse a allontanarlo dalla folla. È stato poi portato in ospedale per cure mediche urgenti.

Naeem Yousaf Gill, direttore esecutivo della Commissione nazionale (cattolica) Giustizia e Pace, ha informato ACS che questi attacchi sono probabilmente motivati ​​da rivalità imprenditoriali e controversie personali. “Le ragioni definitive saranno chiare dopo l’inchiesta”, ha dichiarato.

L’arcivescovo di Islamabad-Rawalpindi Joseph Arshad ha visitato Sargodha lo stesso giorno degli incidenti. “È stato un colpo tremendo. Sono stato molto triste quando ho saputo dell’attacco. Questo attacco è disumano. Sono andato subito a Sargodha, perché è nella mia diocesi, e dovevo stare con la mia gente, per incoraggiare la mia gente e i miei sacerdoti, e parlare con l’amministrazione per vedere se stanno facendo un’indagine giusta sugli incidenti”.

L’arcivescovo ha esortato il governo a introdurre politiche rigorose per prevenire questi episodi estremisti e violenti e garantire la sicurezza della comunità cristiana: “A nessuno è consentito farsi giustizia da soli, e questo è quello che sta accadendo in Pakistan. Devono introdurre politiche per garantire che questo tipo di incidenti non si ripetano”.

Il leader cattolico ha spiegato che “la situazione adesso è sotto controllo, ma la popolazione cristiana ha ancora paura, la maggior parte di loro è andata a vivere presso altri parenti”.

Attualmente Nazir si trova nel reparto di terapia intensiva in condizioni critiche. I video e le immagini brutali inviate alla fondazione pontificia, in cui si vede un uomo anziano insanguinato e privo di sensi, confermano il drammatico stato di salute di Nazir. “Anche un altro uomo che ha cercato di salvare Nazir è stato picchiato dalla folla”, ha detto Naeem Yousaf Gill nella sua conversazione con ACS. “Il resto della famiglia non è stato danneggiato ed è sotto la protezione della polizia”.

La blasfemia è un crimine capitale in Pakistan, punibile con la morte o l’ergastolo. Tuttavia, non sono infrequenti false accuse di blasfemia, che portano alla formazione di folle che si fanno giustizia con le proprie mani e linciano i sospettati.

Il professor Shadid Mobeen, collaboratore del rapporto ACS sulla libertà religiosa nel mondo 2023, nipote della vittima, ha confermato l’incidente e la situazione critica di Nazir Masih. Inoltre, ha dichiarato ad ACS che “il ruolo della comunità internazionale e dei media internazionali è essenziale per esercitare pressioni sul Pakistan affinché protegga le sue minoranze religiose da questa mentalità estremista”.

Questo attacco ricorda le rivolte di Jaranwala scoppiate il 16 agosto 2023 per un’altra falsa accusa di blasfemia, quando iniziarono a diffondersi voci secondo cui un uomo e suo figlio avevano mancato di rispetto al Corano inserendo le loro fotografie sulle sue pagine. La folla ha poi attaccato i cristiani, le loro case e i luoghi di culto.

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