Olga Serina ovvero l’arte della gioia

Olga Serina ovvero l’arte della gioia

di Francesco Bellanti

IMPORTANTE MOSTRA DI PITTURA DI OLGA SERINA E DELLA MADRE MARIA ROSA LUMIA A VILLA CORTESE – MILANO

Un’interessante mostra di pittura dell’artista Olga Serina e della madre Maria Rosa Lumia sarà presentata nella Sala Consiliare del Comune di Villa Cortese (Mi), Piazza del Carroccio 15, nei giorni 21- 22 – 23 giugno 2024, con i seguenti orari di apertura: Venerdì: 16 – 19, Sabato e Domenica: 9 – 12 e 16 – 19. L’inaugurazione avverrà il 23 giugno, alle ore 16. Saranno presentati anche dei libri di Olga Serina e di Maria Rosa Lumia.

Così presentavo Olga Serina, come artista della gioia, qualche tempo fa, in un’intervista per il periodico parigino La Voce, col quale collaboro da anni, come un’artista poliedrica, versatile, pittrice e ritrattista, anche docente e scrittrice che attinge da esperienze culturali e spirituali multiformi (arte e spiritualità, letteratura fantastica e didattica, problematiche sociali), ma se c’è un aspetto che mi ha immediatamente affascinato di un’esperienza culturale così intensa e complessa è la ritrattistica, che forse è anche la cifra che meglio la caratterizza come artista. Quella della ritrattistica e della pittura della Serina è una produzione artistica che spazia dal paesaggio all’arte astratta, all’arte sacra, agli animali, ai paesaggi, a ritratti celebri e d’autore. Per quanto riguarda la ritrattistica, poi, a mio avviso, questa è l’espressione pittorica che la appassiona di più, l’artista ha, del resto, confessato in un’intervista che è quella che la diverte di più, perché ha cominciato sin da ragazzina, sia con la penna che con la matita, a ritrarre dal vero persone conosciute, amici e parenti.

Da questa passione, Olga Serina ha perfezionato un’arte che le ha consentito di affrontare col passare del tempo soggetti sempre più complessi e difficili. Tutto questo, tuttavia, senza perdere i contatti con un’estetica classica che è fondamento e punto d’origine di ogni espressione artistica, anche quella di Olga Serina. Solo così il bravo ritrattista può essere capace di eseguire bene un ritratto dal vero, solo così è possibile l’arte di Olga Serina, artista di origine siciliana che ha nel suo curriculum centinaia di ritratti commissionati da clienti di tutte le nazionalità, sia gente comune che personaggi famosi. È nella ritrattistica che tutte le esperienze culturali di Olga Serina trovano la loro piena realizzazione, è nella ritrattistica che si trova il senso di una vita e di un’opera, e anche il perno intorno a cui ruota e trova senso una complessa esperienza culturale e artistica.

È bene, infine, tornare a sottolineare che Olga Serina nasce come pittrice e ritrattista perché è soprattutto in questo ambito che si trovano le sue tematiche preferite, come il classico, il realismo, il bello, la fedeltà alla realtà, ma anche l’interpretazione della realtà stessa e della sua medesima personalità, alla ricerca continua della perfezione e della verità. Ed anche perché anche qui si trova la migliore espressione dell’opera della Serina, un’arte lucida, chiara, avvolgente e penetrante, che s’inserisce in quella categoria estetica che Calvino definì della leggerezza, e con un grande segno di originalità e qualità. Olga Serina, artista di cui mi sono occupato spesso, ha realizzato – e spesso anche donato – tantissimi ritratti, uno degli ultimi è stato quello della famosa cantante popolare siciliana scomparsa una trentina di anni fa Rosa Balistreri, donato al Museo di Licata, città dove la cantante era nata. Olga Serina è una pittrice-ritrattista e scrittrice che ha pubblicato una ventina di libri. In questi libri, lei, fervente cattolica, si è occupata di narrativa, racconti umoristici, arte, spiritualità e denuncia sociale. Ha pubblicato gratuitamente audiolibri, è spesso intervistata in TV locali, e si è occupata anche di canzoni e recitazione.

Tra i suoi libri, vorrei solo ricordare, Il tramonto della ragione, Sussurri dell’anima, Una regina tanto buona da mangiare, Il colossale inganno, Il tranello del re, Gli apparenti, Echi  di una vita, che saranno presentati nella mostra di cui abbiamo parlato. I suoi libri sono presenti nelle Biblioteche Comunali di Vanzaghello, di Villa Cortese e di Palermo. L’artista ha donato, inoltre, una copia del libro PraticARTE alla Biblioteca della Scuola Media di Magnago e una copia alla Biblioteca della Scuola Media di Vanzaghello (Mi). In quanto alla mostra che sarà inaugurata a giugno 2024, presso la Sala Consiliare di Villa Cortese, mostra di pittura dedicata al ritratto, come dicevamo, un posto privilegiato avranno anche le opere di Maria Rosa Lumia, sua madre, dedicate al paesaggio, artista che, anche lei, ha allestito in passato molte mostre di pittura e ha pubblicato alcuni libri di racconti e poesie.

Olga Serina, 58 anni, vive in una famiglia di artisti, è sposata con Saro Torrisi pittore-ritrattista pure lui, è madre di due figli, Sebastian e Francesco. Bellezza luminosa e ineffabile, senza tempo, come indefinite e lontane sono le sue origini siculo-lombarde, con un passato di animatrice e di cantautrice, a un primo approccio sembra personalità sfuggente, di arcana decifrazione, perché appartiene a quelle esperienze culturali e vicende esistenziali che trovano linfa vitale e proficuo senso nel retaggio di incroci di popoli e culture, non facili da identificare, e che però hanno in questo particolare sincretismo la spiegazione di una vita e di un’opera. A noi sembra che l’opera di Olga, lucida, chiara, avvolgente e penetrante, s’inserisca – lo ripetiamo – in quella categoria estetica che Calvino definì della leggerezza. Olga Serina è originaria palermitana ma dal 1990 vive e insegna arte in Lombardia.

In una nota biografica ha detto che le sue origini sono lombarde, lei discende da una delle tante famiglie lombarde che, intorno al 1400, si sono trasferite in Sicilia. I suoi genitori, però sono originari di Palma di Montechiaro, il paese del Gattopardo, sua madre ha vissuto ad Agrigento, lei ha anche origini licatesi, ma è nata e ha vissuto a Palermo dove lavoravano i suoi genitori. Per queste ragioni lei si sente cittadina del mondo, anche se in questa affermazione un posto di privilegio hanno la Sicilia e la Lombardia. In un’intervista da me curata, ha detto che la sua chiave per decifrare il mondo è la gioia, perché l’arte la fa gioire e appaga il suo spirito, e fa diventare lei stessa veicolo dell’arte. La sua scrittura, poi, è scrittura di denuncia sociale contro le ingiustizie, contro la sofferenza e contro il potere che manipola le coscienze. La sua è una scrittura chiara, scorrevole, ordinata, leggera ma profonda, quasi cinematografica, molto vicina alla sua arte pittorica.

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