Il vescovo Mansi: “per le Europee si votino persone giuste, oneste e preparate”

Il vescovo Mansi: “per le Europee si votino persone giuste, oneste e preparate”

di Bruno Volpe

INTERVISTA AL VESCOVO DI ANDRIA

“E’ importante andare a votare per l’Europa, ma si scelgano persone giuste, oneste e preparate”: lo dice in questa intervista che ci ha rilasciato Monsignor Luigi Mansi, vescovo di Andria che parla di votazioni, Europa, autonomia differenziata.

Eccellenza Mansi, partiamo dall’ autonomia differenziata. Di recente il Presidente Cei, cardinal Matteo Maria Zuppi è stato piuttosto critico…

“Il cardinale Zuppi, precisiamolo, non ha parlato a titolo personale, ma della Conferenza permanente dei vescovi italiani. Dunque, ha esternato una posizione di tutti i vescovi e non personale. Come vescovi e cittadini italiani, siamo preoccupati da questa legge per come è stata fatta. In poche parole noi vescovi non siamo di principio contrari al regionalismo o all’ autonomia, ma a questo tipo di autonomia, che può risultare pericolosa e dannosa per le zone povere e depresse del Paese. In poche parole, corriamo il rischio di un’ accentuazione delle differenze già esistenti tra chi è ricco e chi è povero, tra aree opulente e aree meno fortunate”.

Che cosa vuole dire?

“Che questa normativa inevitabilmente, per come è scritta, accentuerà le situazioni di svantaggio esistenti. Pensiamo ad un settore vitale come la sanità. Già oggi esiste un doppio binario che predilige coloro che possono permettersi il ricorso al privato ed hanno la visita o l’ esame a pagamento io giorno dopo e chi invece no, con danno alla salute, Di questo passo il principio solidaristico col quale il servizio sanitario nazionale è nato, rischia di collassare a scapito dei ceti non abbienti. Io stesso sono rimasto colpito personalemente da questa situazione. Tempo fa mia madre anziana aveva bisogno di un esame urgente e le venne fissata dal pubbico una data molto lontana. Nel frattempo è deceduta ed io ho chiamato per cancellare la prestazione dicendo che nelle more era morta. Ci avviamo e questo ci deve far temere, verso un sistema sanitario americanizzato dove chi ricorre al privato, perchè danaroso, ha diritto alle cure, mentre chi non dispone di denaro, subisce tempi intollerabili e talvolta nocivi. L’ autonomia differenziata come scritta rischia di accentuare ulteriormente tale situazione e questa eventualità è presente anche nel campo della istruzione”.

Votazioni europee alle porte. Bisogna andare a votare?

“Certamente sì, il voto è un diritto ed un dovere. Oggi non so se ancora possiamo parlare di un’ Europa che parli ad una voce e quando diciamo che abbiamo bisogno di più Europa, come sento, ritengo che occorra che sia davvero unita, tuttavia esagerazioni o protagonismi. Penso ad esempio alle posizioni di Marcon che a mio avviso sta correndo troppo con risultati che potrebbero rivelarsi disastrosi e alle esternazioni a dir poco inaudite di chi dice di voler bombardare Mosca”.

E allora chi votare?

“Non è compito dei vescovi indicare o sostenere singoli partiti politici o candidati. Noi diciamo che bisogna al posto che spingere su indicazioni partitiche, scegliere candidati giusti, corretti, seri e preparati. Guardare alle persone rettamente formate, e soprattutto oneste che lavorino per il bene di tutti e quello comune”.

L’Europa è ancora cristiana?

“Amaramente dico di no, o comunque ha smarrito in larga parte questi valori anche in nazioni che erano forte componente cristiana. Talvolta mi viene da pensare che l’Europa cristiana non esiste più ed invece dovremmo rilanciare queste origini”.

Perchè se la prendono sempre contro i segni cristiani e non di altre religioni?

“Cristo stesso ci ha detto che saremo perseguitati, il cristiano sta sulla croce per vocazione. In quanto alla sua domanda le rispondo che non fanno pellicole su altre fedei perchè hanno paura, mentre il cristiano è mite e indifeso, sa perdonare e accettare. In ogni caso, lo ribadisco, non ha senso fare crociate per un film. Si giudica da solo”.

Subscribe
Notificami
1 Commento
Oldest
Newest
Inline Feedbacks
View all comments

Non è obbligatorio fare un’ intesa fra lo Stato e la propria Regione.
È una scelta libera.
I livelli essenziali delle prestazioni e i livelli essenziali di assistenza sono e rimangono uguali in tutta Italia.