Conosciamo San Bernardo d’Aosta
di Mariella Lentini*
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TRA I SANTI E I BEATI CHE SI FESTEGGIANO OGGI (Sant’Andrea il Folle, Beato Antoni Julian Nowowiejski, San Carauno, Sant’Eliconide di Tessalonica, Santi Emilio, Felice, Priamo e Feliciano, Beato Ercolano da Piegaro, Sant’Eugenio di Armagh, San Gemiliano, San Germano di Parigi, Beato Giulio Hossu, San Giusto di Urgel, San Guglielmo di Gellone, Beato Ladislao (Wladyslaw) Demski, Beato Lanfranco di Canterbury (da Pavia), San Luciano (o Feliciano), Beata Margherita Pole, Beata Maria Bartolomea Bagnesi, Beata Maria Serafina del Sacro Cuore (Clotilde Micheli), San Paolo Hanh, Beato Stefano Wyszyński, Beato Thietland, Beati Tommaso Ford, Giovanni Shert e Roberto Johnson, Santa Ubaldesca Taccini) RICORDIAMO UN SANTO VALDOSTANO
Patrono di alpinisti, scalatori e sciatori, secondo alcune fonti San Bernardo nasce ad Aosta, secondo altri documenti, invece, in Francia, a Mentone (Alpi dell’Alta Savoia) intorno al 1020. La famiglia lo fa studiare per indirizzarlo verso il sacerdozio.
Ad Aosta Bernardo è molto rispettato e amato per le sue doti di grande predicatore, capace di trasformare tante persone malvagie e dedite al vizio e al peccato in anime buone e timorate di Dio. A Bernardo, diventato arcidiacono della Cattedrale di Aosta, i superiori affidano una missione difficile e importante. Lo mandano sul Monte Bianco (la vetta più alta delle Alpi) e in questo luogo impervio deve costruire dei rifugi per accogliere i pellegrini che dall’Italia si dirigono verso la Svizzera e la Francia.
A quei tempi non c’erano le strade e le gallerie di oggi. Si viaggiava a piedi. E molti pellegrini si perdevano in mezzo alle bufere di neve. Alcuni morivano di freddo perché non c’era nessuno ad aiutarli. Bernardo parte con entusiasmo e arriva a due valichi che, in suo onore, verranno chiamati Gran San Bernardo (situato a oriente del Monte Bianco, collega la Valle d’Aosta con la Svizzera), e Piccolo San Bernardo (si trova sul valico occidentale, 300 metri più basso, e collega la Valle d’Aosta con la Francia).
In questi luoghi di montagna Bernardo fa costruire un monastero e due ostelli per accogliere i viandanti, offrire loro da mangiare e un riparo. Con i suoi monaci, innamorati di Gesù e della montagna, che come lui seguono la Regola di Sant’Agostino, Bernardo va alla ricerca dei dispersi, di chi non riesce più a trovare la strada, accompagnato da grandi cani dal pelo lungo, dall’aria buona e con la borraccia colma di liquore appesa al collo: i famosi cani di razza San Bernardo che, ancora oggi in montagna, vengono addestrati per cercare e soccorrere i dispersi in mezzo alla neve. Bernardo, però, non muore tra le sue montagne. Egli non ha mai smesso di predicare e di portare la pace. Durante uno dei suoi viaggi si ferma a Novara, dove finisce i suoi giorni nel 1081. Nel duomo di questa città piemontese sono custodite le sue spoglie. Viene festeggiato anche il 15 giugno.
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