Nigeria, rapiti altri due sacerdoti
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LE BANDE CRIMINALI ADESSO CHIEDERANNO DEL DENARO PER IL LORO RILASCIO
Due sacerdoti cattolici sono stati rapiti nei giorni scorsi in Nigeria. Si tratta di padre Basil Gbuzuo, della diocesi di Onitshi, e padre Oliver Buba, della diocesi di Yola, nello Stato di Adamawa.
Padre Basil Gbuzuo è stato rapito da criminali armati mercoledì 15 maggio alle otto del mattino, mentre era alla guida della sua automobile.
Padre Buba è stato rapito intorno all’una di notte del 21 maggio, nel refettorio della canonica della parrocchia di Santa Rita.
Il rapimento di sacerdoti e religiosi in Nigeria è diventato una pratica comune negli ultimi anni. Di solito finiscono quando i rapitori ottengono i soldi che chiedono.
Questo tipo di rapimenti è diventato un “business” sicuro per le bande criminali. Infatti, il fatto che le bande di rapitori sanno che otterranno una ricompensa economica per la loro attività criminale quando le vittime sono preti cattolici, è diventato un incentivo fondamentale per tali rapimenti.
Al momento lo Stato nigeriano è sembrato incapace di porre fine a una tale piaga. “L’Adamawa si trova nel nord est del paese, mentre il rapimento di padre Gbuzuo si è verificato nel sud est, non lontano dalla capitale Abuja”, ha scritto su La Nuova Bussola Quotidiana la dottoressa Anna Bono. “Nessuna parte della Nigeria è ormai libera dalla piaga dei sequestri di persona a scopo di estorsione che colpiscono da tempo soprattutto persone di ceto medio, in grado di pagare riscatti molto inferiori a quelli che possono essere estorti a persone facoltose e importanti che però sono più difficili da cogliere indifese perché si possono proteggere con sistemi di allarme, guardie del corpo, guardiani e, se si tratta di politici, scorte armate”.