Conosciamo San Beda il Venerabile
di Mariella Lentini*
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TRA I SANTI E I BEATI CHE SI FESTEGGIANO OGGI (Sant’Agostino Caloca Cortes, Sant’Aldelmo (Adelmo), Sant’Antonio Caixal, Beato Bartolomeo Magi di Anghiari, San Canio (Canione) di Atella, San Cristoforo Magallanes, San Dionigi di Milano, San Dionigi Ssebuggwawo, San Dunchad, Beato Egilardo, Beato Gerardo Mecatti, San Gerio (Girio), Beato Giacomo Filippo Bertoni, Beato Gilberto di Hoyland, San Giovanni da Granada, San Gregorio VII, Beato Isidoro Ngei Ko Lat, San Leone (Lyé) di Mantenay, Santa Maddalena Sofia Barat, Santa Maria Maddalena de’ Pazzi, Beato Mario Vergara, Beato Nicola Cehelskyj, San Pietro Doan Van Van, San Pietro Malasanch, San Senzio di Bieda, San Zenobio (Zanobi)
Tutta la vita dedicata a studiare, insegnare e scrivere. Beda (dall’antico sassone, significa “uomo che prega”) nasce nella Northumbria (Inghilterra) nel 673 circa. A sette anni entra nel Monastero benedettino di Wearmouth dove viene educato e istruito. Si trasferisce, poi, nel vicino Convento di Jarrow e qui viene ordinato sacerdote. Per tutta la vita non si allontanerà mai da questi luoghi.
Dotato di un’intelligenza straordinaria, simpatico, saggio, mite, il monaco desidera solo studiare, imparare, insegnare agli altri quello che apprende e, soprattutto, scrivere. Impara il latino, il greco e un po’ di ebraico. Egli cerca la pace dell’anima e la trova ascoltando la Parola di Dio. I suoi unici svaghi sono la preghiera e il canto corale delle lodi al Signore. Svolge in maniera esemplare l’attività di amanuense per avere i suoi amati libri sempre a disposizione, e ricopia i manoscritti correggendoli e inserendo suoi commenti. È onesto e trasparente. Ama la verità ed è umile, tanto che ogni volta che in un suo libro compare una citazione non sua, ne riporta fedelmente la fonte: Beda non vuole appropriarsi di meriti non suoi.
A sua disposizione ha una biblioteca composta da cinquecento libri preziosi, portati in convento dai lunghi viaggi intrapresi dagli altri monaci. Instancabile lavoratore, è avido di sapere e tutti gli argomenti sono di suo interesse. Legge e studia, in particolare la Bibbia e la storia. La sua mente enciclopedica si specializza in teologia, filosofia, grammatica, astronomia, aritmetica, storia, medicina, musica. Materie che insegna in convento e che diventano oggetto dei suoi libri. Il suo genio creativo si esprime anche componendo inni e poesie. Teorizza la rotondità della Terra, per primo comincia a contare gli anni prima e dopo la nascita di Gesù e scrive un libro sulla vita dei santi. Beda è molto seguito dai suoi allievi poiché le sue lezioni sono interdisciplinari: spiega la Bibbia ricorrendo alle scienze e agli antichi autori greci.
I libri da lui scritti sono molto importanti. Per questo motivo Beda merita i titoli di Venerabile e dottore della Chiesa. Il volume più famoso è la Storia ecclesiastica degli Angli grazie al quale Beda viene nominato “Padre della storia inglese”. Il sacerdote muore nel 735 a Jarrow, dettando l’ultima frase del suo ultimo libro (la traduzione del Vangelo di Giovanni in lingua anglosassone), attorniato dai suoi confratelli. Le conoscenze di Beda sono vastissime, grazie ai viaggi con i quali ha visitato tutto il mondo, “solo” leggendo libri.
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