I retroscena della bandiera UE
–
DALL’AUREOLA DELL’IMMACOLATA LE DODICI STELLE IN CAMPO AZZURRO
Quanti conoscono l’origine e il significato della bandiera europea: le dodici stelle d’oro su sfondo azzurro? Probabilmente in pochi dal momento che i siti istituzionali sorvolano, preferendo darne una sommaria spiegazione politicamente corretta. A svelare i retroscena che portarono all’adozione del vessillo fu Vittorio Messori in un articolo del 1995 pubblicato sul mensile di Famiglia Cristiana Jesus che qui riproponiamo in sintesi.
Tutto ha inizio nel 1949, quando a Strasburgo fu istituito un primo Consiglio d’Europa, un organismo poco più che simbolico e privo di poteri politici effettivi, il quale, anche per giustificare con qualche iniziativa la sua esistenza, bandì un concorso d’idee aperto a tutti gli artisti europei, per una bandiera comune. Alla gara partecipò pure Arsène Heitz, un allora giovane e poco noto designer.
Heitz era molto devoto alla Madonna e, come allora moltissimi cattolici, portava al collo la «Medaglia Miracolosa», coniata in seguito alle visioni, nel 1830 a Parigi di santa Catherine Labouré, in cui tra l’altro campeggiano le dodici stelle dell’Apocalisse. Egli dunque pensò di costruire il suo disegno con le stelle disposte in circolo, come nella Medaglia, su uno sfondo azzurro, mariano.
Il bozzetto, con sua sorpresa, vinse il concorso, la cui commissione giudicatrice era presieduta da un belga di religione ebraica, responsabile dell’ufficio stampa del Consiglio, Paul M. G. Lévy, che non conosceva le origini del simbolo, ma fu probabilmente colpito positivamente dai colori. In effetti, l’azzurro e il bianco – le stelle non erano gialle ma bianche nel bozzetto originale – erano i colori della bandiera del neonato Stato d’Israele.
Sta di fatto che alcuni anni dopo la conclusione del concorso d’idee, nel 1955, il bozzetto di Heitz fu adottato ufficialmente come bandiera della nuova Europa nonostante allora gli stati membri fossero soltanto sei mentre le stelle erano dodici. Ma Arséne Heitz riuscì a convincere i responsabili del Consiglio, senza rivelare la fonte religiosa della sua ispirazione per non creare contrasti, che il numero dodici per sapienza antica era un simbolo di pienezza e non doveva essere cambiato anche avessero aderito Stati in numero superiore
Fu così che l’attuale bandiera dell’Unione Europea è indissolubilmente legata alla Donna vestita di sole coronata dai dodici astri che profetizzano l’Apocalisse. Per chi non crede alle coincidenze diciamo anche che la seduta solenne durante la quale la bandiera fu adottata si tenne in un giorno determinato dagli impegni politici dei capi di Stato. Quel giorno, però, era un 8 dicembre, quando cioè la Chiesa celebra la festa della Immacolata Concezione, la realtà di fede prefigurata da quella Medaglia cui la bandiera era ispirata.
Ricordiamoci che per almeno mille anni, cioè fino a quando la Riforma luterana ha lacerato l’unità europea, proprio Maria è stata venerata da tutto il Continente come «Regina d’Europa». Una Regina che ancora veglia su di noi, in attesa del suo inevitabile trionfo, anche su questa Europa malata. Ce lo dice la bandiera.