In Germania i bambini cristiani chiedono di convertirsi all’Islam

In Germania i bambini cristiani chiedono di convertirsi all’Islam

di Pietro Licciardi

FALLITO IL MULTICULTURALISMO CI AVVIAMO A GRANDI PASSI VERSO LA SOTTOMISSIONE

Dalla Germania arriva la notizia che sempre più bambini cristiani chiedono di convertirsi all’islam per non essere più emarginati a scuola dai compagni mussulmani, il che ci dice del definitivo fallimento dell’integrazione e del multiculturalismo, slogan tanto cari alla sinistra e a certi ingenui buonisti, e di come l’Europa stia camminando a grandi passi verso il proprio suicidio culturale ed etnico.

Ben lontani dall’accettare la cultura ospite e integrarsi con essa, gli immigrati islamici ovunque diventano una consistente minoranza sgomitano per imporre o vedersi riconosciuti “diritti” spesso in contrasto con i nostri ordinamenti, dei quali mostrano di avere ben poco rispetto. Il giornale tedesco Bild scrive infatti che secondo un sondaggio dell’Istituto di ricerca criminologica della Bassa Sassonia, la maggioranza degli studenti musulmani nelle scuole tedesche afferma che le leggi del Corano sono più importanti delle leggi del Paese in cui risiedono e infatti le famiglie musulmane in molti Paesi vivono rispettando rigorosamente i principi del Corano, con standard morali diversi da quelli delle famiglie europee, mentre molte ragazze subiscono pressioni se non aderiscono alle aspettative della comunità musulmana in termini di comportamento e abbigliamento.

Del resto anche in Italia fatti di cronaca nera lo confermano; si pensi alla sorte di Hina Saalem, sgozzata nel 2009 e sepolta col volto verso la Mecca per aver rifiutato un matrimonio combinato e Sanaa Dafani accoltellata a Pordenone dal padre perché fidanzata con un ragazzo italiano. Ma dove l’immigrazione islamica è più numerosa la situazione è ancora peggiore: sempre in Germania nello stesso periodo erano già 50 gli omicidi “d’onore” per non parlare delle “vergini suicide”, ovvero ragazze che anche in Gran Bretagna si tolgono la vita per sfuggire a matrimoni forzati.

E non si creda che le imposizioni del Corano valgano solo per i mussulmani. A Londra, Bruxelles, Parigi e le altre città nordeuropee nei quartieri a maggioranza islamica ormai anche le donne occidentali evitano di mostrarsi in pubblico a capo scoperto o senza la compagnia di un uomo. Questo quando – come in Italia – non siano gli stessi europei a calarsi volontariamente le braghe, chiudendo le scuole o lasciando a digiuno i bambini durante il ramadan, come è successo a Calenzano, vicino Firenze.

Difficile non individuare un piano preordinato nel massiccio e incontrastato afflusso di immigrati dall’islam per far fuori una volta per tutte l’odiata Europa, forgiata da duemila anni di cristianesimo e che ha resistito agli assalti incessanti degli eretici, degli islamici arabi e turchi, dei luterani, degli illuministi e dei loro nipotini comunisti e nazisti.

Purtroppo la resistenza sembra cessata, dopo che anche l’ultimo baluardo è caduto: la Chesa cattolica, in cui ha preso piede la dialoghite e un certo malinteso ecumenismo. Ormai la maggior parte dei suoi ministri sembra essersi genuflessa di fronte al mondo rinunciando non solo a difendere i principi evangelici ma anche alla propria missione salvifica di convertire i miscredenti per portarli ad abbracciare l’unica vera religione e civiltà: quella cristiana.

Forse Dio vuole punire l’apostasia di questa Europa abbandonandola al dominio dell’islam, il quale odia l’Occidente non meno dei cristiani – trovando in questo fedeli alleati nelle sinistre di tutto il Continente –, così da rifilarci un salutare schiaffone col quale svegliarci dal nostro torpore suicida. Se non vogliamo diventare dhimmi – sottomessi – in casa nostra meglio cominciare a metter mano al Santo Rosario, che più di una volta ci ha salvato dall’assalto del demonio, che oggi si nasconde dietro le verdi bandiere dell’Islam.

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