I Boy Scout USA cambieranno nome per essere “gender neutral”
di Gianni Toffali
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L’OSSEQUIO AL “GENDER CORRECT”
In ossequio al “gender correct”, vale a dire una delle molteplici dissonanze cognitive partorite dal cosiddetto Homo Sapiens (in che senso Sapiens non ci è dato a sapere) anche i Boy Scout cambieranno nome per essere gender neutral.
La Boy Scouts of America (BSA) si chiamerà dal prossimo anno Scouting America, in una mossa che rappresenta l’ultima fase di un profondo rebranding volto a promuovere principi di inclusività di genere e a distaccarsi dalla turbolenta storia di scandali sessuali che ha segnato il suo passato.
Roger Krone, presidente e CEO dell’organizzazione ha dichiarato che “il cambiamento sarà semplice ma estremamente significativo. Miriamo a garantire che chiunque possa sentirsi accolto nel mondo dello scoutismo”.
Parallelamente alla strampalata persuasione che aleggia nel metaverso delle società moderne, per cui se un Tizio, causa cattiva dormita, si ritrova Sempronia al mattino, par condicio pretenderebbe che la transizione di genere da maschio XY a femmina XX e viceversa, contemplasse anche la possibilità di transitare nel mondo animale. Tentativo, a dire il vero, già in atto: il Guinness dei primati ha mostrato soggetti “mutati” in gatti et similia, e più di recente, per umanizzare maggiormente i fratelli cani, il Ministero della Salute ha consentito l’accesso ai quattro zampe, nelle zone aperte al pubblico di bar e ristoranti.
Se applicato, il principio della transizione “gender human animal”, non andrebbe a beneficare esclusivamente l’organizzazione americana dei piccoli cercatori asessuati, ma di tutte le realtà terrestri.
Un mondo ridotto ad uno Zoo globale, sarebbe simile ad un paradiso terrestre privo di discriminazioni e ingiustizie. Tra Intelligenza artificiale e bestialità incipiente, “Carràmba! Che sorpresa”: Il mondo nuovo di Aldous Huxley, in versione manicomio, è qui!