Conosciamo Sant’Isidoro

Conosciamo Sant’Isidoro

di Mariella Lentini*

TRA I SANTI E I BEATI CHE SI FESTEGGIANO OGGI (Santi 50 Martiri Mercedari di MalevilleSant’Achilleo (Achilio) il TaumaturgoSant’Alvardo, Beato Andrea AbellonBeato Bernardino da BibbienaBeata Berta di BingenSanti Bohtiso, Isacco e SimeoneSanti Bonino, Saterio e PaolinoSan Caleb (o Elesbaan, Elsebaan), Santi Cassio e Vittorino, Santa Cesarea, Santi Crisanto e Fortunato di PaviaSan Dachonna di Connor, Beati Diego da Valdieri e Clemente da BressanoneSan Dimidriano (Dimitriano) di Verona, San Donnino di PiacenzaBeato Egidio da VauzelaBeata Elisabetta (Róża) CzackaSant’Ellero (Ilaro) di GaleataSant’Eufrasio di IlliturgiSant’Eutizio di FerentoSan Fiorenzo di Populonia, Beato Girolamo da Mondovì, Sant’Isidoro l’agricoltore, San Liberatore, Santi Pietro, Andrea, Paolo e DionisiaSan Reticio, San Ruperto di BingenSan Severino di Settempeda (di San Severino Marche)San Simplicio di FausaniaSan Valdaleno di BèzeSan Witesindo di Cordova) RICORDIAMO UN SANTO SPAGNOLO

 

Isidoro dedica tutta la sua vita alla preghiera e al lavoro dei campi e quello che guadagna non lo tiene tutto per sé perché è generoso e altruista. Nato a Madrid, in Spagna, intorno al 1070, in una famiglia di contadini poverissimi, Isidoro (che non sa né leggere né scrivere, come tutti i poveri contadini dell’epoca) rimane orfano di padre da bambino. Sua moglie, contadina come lui, si chiama Maria e, seguendo l’esempio del marito, da avara diventa buona e religiosa. L’agricoltore ama la natura e gli animali e d’inverno butta sulla neve un po’ di grano per non far morire di fame i suoi amici uccellini. Isidoro crede in Dio ed è molto religioso.

Quando lavora la terra per conto del padrone, a volte si ferma a pregare. I colleghi, invidiosi, lo accusano di essere un “assenteista”, uno scansafatiche e di rubare ore al lavoro. Alcuni di loro vanno dal padrone per accusare ingiustamente Isidoro di tenere per sé una parte del raccolto. Il padrone crede alle calunnie che gli vengono riferite, mentre invece la verità è un’altra: Isidoro dona parte delle proprie sostanze, per altro modeste, ai più poveri. Si racconta anche di un miracolo dovuto alla Provvidenza Divina che dona abbondanza a chi sa essere generoso con i più sfortunati. Isidoro, infatti, aiuta i poveri prendendo del cibo da un sacco che, prodigiosamente, si riempie di continuo.

Un giorno il padrone non può credere ai suoi occhi: recatosi a controllare il lavoro svolto da Isidoro, vede due angeli spingere l’aratro e guidare i buoi e il buon contadino intento a pregare. Il proprietario terriero da quel momento non crede più alle calunnie degli invidiosi e tiene in grande considerazione il suo bravo agricoltore: grazie al lavoro di Isidoro, infatti, i raccolti, di ottima qualità, sono abbondanti e sembrano moltiplicarsi. Il padrone capisce che il suo dipendente è guidato dall’Intervento Divino e tutti i poveri contadini della zona cominciano a vivere meglio, usufruendo dell’abbondanza creata dalle preghiere di Isidoro. Il buon contadino muore nel 1130 circa. Ancora oggi è molto amato in tutta la Spagna.

Santo patrono di Madrid, le sue spoglie riposano nella cattedrale di questa città. Viene invocato contro la siccità e perché arrivi la pioggia. Tantissime le grazie ottenute da chi lo invoca. È protettore degli agricoltori, dei braccianti, della semina e dei raccolti.

 

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