La festa dell’Apostolo Mattia
di Giuliva Di Berardino
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IL VANGELO DEL GIORNO COMMENTATO DA UNA TEOLOGA LITURGISTA
Martedì 14 Maggio 2024 – San Mattia, apostolo
Gv 15, 9-17
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l’ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri”.
Oggi è la festa dell’Apostolo Mattia e il vangelo ci ricorda che vivendo nell’amore di Gesù, riceviamo anche la gioia: “Questo vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena“. La gioia che viene da Dio dipende da noi, da quanto io e te siamo capaci di accogliere il dono dell’amore di Dio, della Sua vita. E così la gioia del Signore ci rende persone libere, trasparenti, capaci di intessere relazioni pure e belle. Per questo Gesù ci dice oggi: “non vi chiamo più servi, ma amici“. Nella relazione di vera amicizia c’è tutta la bellezza che possiamo vivere su questa terra e penso che ciascuno di noi abbia fatto esperienza del valore dell’amicizia. Cicerone, il grande oratore romano, scrisse un trattato sull’amicizia, una delle perle più preziose che abbiamo ereditato dal passato. Voglio condividere con voi un passaggio del De amicitia di Cicerone che è per noi molto prezioso: “Poiché le cose umane sono fragili e fuggevoli, bisogna cercare sempre alcuni da amare e dai quali siamo amati. Sottratti l’affetto e la benevolenza, infatti, è sottratta alla vita tutta la gioia.” Allora oggi pensiamoci durante questa giornata: Gesù ci chiama a stabilire in Lui la capacità più bella e più pura che abbiamo, quella di fare amicizia. Anche Sant’Agostino riflette sull’amicizia e ci dice che l’amicizia, quando si vive nel Signore, è un anticipo di eternità su questa terra. Chiediamo al Signore, allora, per intercessione dell’apostolo Mattia, che oggi sappiamo custodire il dono dell’amicizia tra noi e con Gesù, perché se restiamo nella sua amicizia non solo avremo pure la pienezza della gioia, ma potremmo dare a questo mondo un segno efficace della bellezza eterna che ci attende, una prova certa della speranza perché il Signore stesso ha chiamato tutti noi non servi, ma amici.