Un bimbo non è un costo ma un investimento

Un bimbo non è un costo ma un investimento

di Bruno Volpe

IL NOSTRO PAESE È TRA I PIÙ INTERESSATI AL GRAVE PROBLEMA DELL’INVERNO DEMOGRAFICO

Il nostro Paese è tra i più interessati al grave problema dell’inverno demografico, non si fanno più figli. Come si può spiegare tutto ciò? Lo domandiamo al noto ginecologo ed esperto in fisiopatologia della riproduzione il professor Filippo Maria Boscia, Presidente Nazionale dei Medici Cattolici.

Professor Boscia, sembra che fare figli sia diventato difficile. Perché?

“Perché la nascita del figlio è vista come un impegno sotto vari punti di vista, un evento che una volta era considerato piacevole e gioioso ed oggi addirittura, in tanti casi, è considerato come minaccia, un evento costoso e non alla portata delle tasche delle famiglie. Invece ci si dimentica che per lo Stato un bambino non è un costo, ma un investimento”.

Qual è la ragione di questa situazione?

“La carenza di welfare, e un figlio in arrivo è in grado di modificare la vita di tante donne, penso anche a quella lavorativa. Oggi il lavoro tante volte è negato, lo è ancora di più quando arriva un figlio. Se non arrivano correttivi al mercato del lavoro e alle politiche di welfare ci sarà sempre la dissuasione a fare figli. Insomma, io vedo un forte legame tra denatalità e scarsa tutela sociale e poca disponibiltà del mercato del lavoro”.

Eppure un figlio è importante…

“Un figlio in più rappresenta una fonte di ricchezza e non un problema e vi è chi addirittura associa modernità a denatalità. A questo si aggiunga un certo egoismo sessuale non parlerei di edonismo. Penso a coloro che dicono non ne voglio fare più di uno. Oggi, duole dirlo, la famiglia non esiste più, o per lo meno quella tradizionale. Tante donne per necessità delegano alle tate e i padri non sempre sono presenti”.

Esiste anche chi vede nel figlio una sorta di ostacolo alla propria libertà…

“Anche questo accade e non è un caso che l’età media di procreazione di un figlio sia elevata molto. Lo stereotipo che si sta creando è quello del figlio come impiccio che attenta o limita la libertà di movimento e di azione. In tanti casi manca la voglia di sacrificarsi o rinunciare alla carriera, insomma, si rincorre la libertà. Sta aumentando il numero di nascite nelle over 50 e notiamo questo fenomeno: quello di bambini che crescono senza nonni”.

Insomma, che fare?

“Per invertire la rotta intanto occorre cercare di cambiare mentalità. Poi aumentare il welfare affinché ci siano condizioni ideali di lavoro e di benessere e le giovani generazioni si sentano sicure ed invogliare a generare figli. Poi bisogna eliminare l’egoismo e riprendere il sano rapporto genitori figli. Trovo fortemente sbagliato e diseducativo quando i genitori al posto di esercitare la loro funzione, si ergano ad amici dei figli e rivendichino la libertà della propria vita. Sia chiaro e va ribadito: il figlio non è mai un impiccio o un ingombro, ma al contrario è una fonte di benessere e di ricchezza per la famiglia e per lo Stato. Una nazione con denatalità è destinata al tracollo”.

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