Non conosceremo mai Dio se non Lo amiamo
di don Ruggero Gorletti
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3 MAGGIO – SANTI FILIPPO E GIACOMO, APOSTOLI
Dal vangelo secondo Giovanni 14,6-14
In quel tempo, disse Gesù a Tommaso: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».
Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».
Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: “Mostraci il Padre”? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; ma il Padre, che rimane in me, compie le sue opere. Credete a me: io sono nel Padre e il Padre è in me. Se non altro, credetelo per le opere stesse.
In verità, in verità io vi dico: chi crede in me, anch’egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste, perché io vado al Padre. E qualunque cosa chiederete nel mio nome, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò».
COMMENTO
«Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo?». La domanda di Gesù a Filippo, un po’ sconfortata, può essere rivolta a ciascuno di noi. Talvolta ci illudiamo di conoscere Gesù solo perché abbiamo qualche rudimento della religione. Per conoscere Gesù non basta sapere delle cose. Conoscere Gesù ci porta a conoscere il Padre, ad entrare nella logica della Trinità, che è una logica d’amore. Conoscere e amare, nella Bibbia, indicano due realtà molto legate: si ama solo ciò che si conosce e si conosce davvero solo ciò che si ama. Pensare di conoscere Gesù, di conoscere Dio, come si conosce una cosa qualsiasi, un qualunque argomento, non ha senso. Non conosceremo mai Dio se non Lo amiamo. Una conoscenza teorica di Dio è necessaria, ma non ci gioverà in alcun modo in questa vita, e non ci condurrà alla vita eterna se non incide sul nostro modo di pensare e quindi di agire. Per conoscere Gesù occorre amarlo, e per amarlo c’è un solo modo: fare la sua volontà: «chi mi ama osserva i miei comandamenti». Se cerchiamo, anche se con difficoltà e fatica, e passando anche attraverso a molti insuccessi, di fare la sua volontà, allora anche la nostra conoscenza di Dio potrà essere più autentica, e portare frutti di bene alla nostra vita.