Conosciamo S. Giorgio
di Mariella Lentini*
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TRA I SANTI E I BEATI CHE SI FESTEGGIANO OGGI (Santi 48 Martiri Mercedari Francesi, Sant’Adalberto di Praga, Beato Egidio d’Assisi, Beata Elena Valentini da Udine, Santa Elfleda di Glastonbury, Sant’Etelredo, Sant’Eulogio di Edessa, San Gerardo di Toul, San Giorgio di Suelli, Beata Maria Gabriella Sagheddu, San Marolo di Milano, Beato Sebastiano de Riccafont, San Suairlech, Beata Teresa Maria della Croce (Teresa Manetti)) NE RICORDIAMO UNO CONOSCIUTO IN TUTTO IL MONDO
Di San Giorgio, come per altri santi, si narrano fatti confusi tra storia e leggenda. Vissuto nel IV secolo in Cappadocia (Turchia), Giorgio è figlio dei ricchi nobili Geronzio e Policronia. La madre lo educa cristianamente di nascosto al marito. Passato in Palestina, Giorgio, diventato un uomo coraggioso e di bell’aspetto, si arruola nell’esercito dell’imperatore romano Diocleziano.
L’imperatore, con l’editto del 303, proclama la persecuzione contro i cristiani. Il soldato, di cui si conosce la fede cristiana, viene arrestato e gli viene intimato di abiurare. Al suo rifiuto viene incarcerato e sottoposto a terribili torture. Giorgio, forte della sua fede, con indomito coraggio sopporta le sofferenze, compiendo anche prodigi. Portato in un tempio pagano (per costringerlo a rinnegare Gesù) con un soffio abbatte gli idoli di pietra. Per convincerlo viene chiamato un mago, ma è il giovane cavaliere a convertire il mago alla fede cristiana. Infine l’imperatore lo condanna a morte.
Una delle tante leggende sulla vita del santo simboleggia la vittoria del Bene contro il Male: si narra che a Silene (Libia), in un grande stagno, dimori un drago che, soffiando fiamme dalla bocca, avvelena i campi e l’aria e uccide chiunque incontri. Per placarlo gli offrono due pecore al giorno. Quando le pecore finiscono, prendono a sorteggiare tra i giovani chi sacrificare al drago.
Un giorno, tocca alla figlia del re che, risultati inutili i tentativi del padre di salvarla, si avvia piangendo allo stagno. Giorgio incontra per caso la principessa e la rincuora promettendole la salvezza. Quando il drago per ghermirla esce dallo stagno, il giovane soldato, armato di fede e coraggio, lo affronta e lo trafigge con una lancia. Così per riconoscenza il re e il suo popolo si convertono a Cristo. Il culto di San Giorgio si diffonde in tutto il mondo.
Nel 1348 re Edoardo III istituisce in suo onore l’Ordine dei Cavalieri di San Giorgio e lo proclama patrono d’Inghilterra, dedicandogli il celebre grido di battaglia Saint George for England. Patrono di Portogallo, Svezia e Lituania, San Giorgio viene invocato per avere aiuto in genere, contro i serpenti velenosi, l’eruzione dei vulcani, le malattie della pelle e le dermatiti. È protettore di scouts, soldati, militari, cavalieri e cavalli, Forze Armate, arcieri, esploratori, ospedali. Protegge anche i mariti. Oggi San Giorgio riposa a Lidda (Israele, in ebraico chiamata Lod) nel santuario a lui dedicato.
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