Aborto, si ascolti il grido dei vescovi europei!
a cura della Redazione
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OGGI AL PARLAMENTO EUROPEO PER PROTESTA
“Condividiamo l’appello dei Vescovi Europei contro il folle tentativo di inserire l’aborto nella Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea, il documento che enuncia solennemente i valori comuni degli Stati membri. È aberrante che si possa promuovere come valore positivo l’uccisione di un bimbo inerme e innocente nel grembo materno”.
Così Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia, sulla dichiarazione della Comece, l’organismo che riunisce le Conferenze Episcopali dell’Unione Europea, pubblicato a pochi giorni dal voto a Bruxelles sull’inserimento del diritto all’aborto nella Carta dei diritti fondamentali dell’UE.
Oggi, Giovedì 11 aprile, una delegazione di Pro Vita & Famiglia Onlus sarà presente a Bruxelles e assisterà alla votazione sulla risoluzione, per ribadire agli Eurodeputati che l’interruzione di gravidanza, come hanno sostenuto i Vescovi europei, non solo non potrà mai essere un diritto, ma va anche “nella direzione opposta alla reale promozione delle donne e dei loro diritti”.
In seguito al voto faremo i nomi degli Eurodeputati italiani che avranno votato a favore o contro l’inserimento dell’aborto tra i “diritti fondamentali”, invitando i cittadini a tenerne conto alle elezioni europee dell’8 e 9 giugno.
“To Kill a Baby is Not a Fundamental Right”, (“Uccidere un bambino non è un diritto fondamentale”) è il forte messaggio che circola da ieri tramite un grande camion-vela intorno al Parlamento Europeo a Bruxelles, su iniziativa di Pro Vita & Famiglia Onlus, in vista del voto di oggi 11 aprile sull’inserimento dell’aborto nella Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea.
Accanto allo slogan, campeggia l’immagine stilizzata di un feto insanguinato circondato dalle 12 stelle della bandiera europea.
“Con questa iniziativa”, spiega il portavoce della Onlus Jacopo Coghe, “vogliamo denunciare la folle intenzione del Parlamento Europeo di consacrare l’uccisione di un bimbo inerme nel grembo materno come ‘diritto fondamentale’ e ‘valore comune’ dell’Unione Europea, tramite l’inserimento di questa pratica nella Carta dei Diritti Fondamentali. Sponsorizzando l’aborto come valore sociale e culturale positivo nel mezzo di una spaventosa crisi demografica, l’Europa si sta letteralmente scavando la fossa, accelerando un declino morale e sociale del continente che porterà in breve al collasso dell’intero progetto europeo”.
La risoluzione promossa da Socialisti, Verdi e Renew Europe, pur avendo solo valore politico e non giuridico, realizza una gravissima violazione della competenza esclusiva degli Stati membri in tema di aborto.