Molti sacerdoti e vescovi si fanno in quattro per i migranti ma non per malati e peccatori
di Padre Giuseppe Tagliareni
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RIFLETTIAMO
San Giovanni, come gli altri apostoli, mantiene i contatti con le comunità da lui fondate e procura di confermare tutti nella fede, amare Gesù, testimoniarlo con la parola e la carità.
Li mette in guardia dai falsi cristi, presenti dappertutto e rimprovera certi elementi che non danno buona prova di sé.
Gioisce immensamente quando sa che essi camminano nella verità e conservano l’integrità della fede, stando lontani da chi non è fedele.
Così ogni Pastore dovrebbe fare; ma molti sono oggi quelli che non dicono nulla se avanzano eresie, abbandono della chiesa, profanazioni, giustificazione degli amori illeciti e delle unioni di fatto.
Si fanno in quattro per i migranti perché sono per il dialogo e l’accoglienza; tuttavia, non hanno tempo per i malati, per togliere i peccati, per correggere gli abusi, per fare riaccendere le fiammelle smorte. Le chiese sono sempre più vuote; in compenso, c’è la Messa in streaming.
La fede è sotto attacco; i cristiani non sanno più combattere, omologati ormai con gli empi. I nemici avanzano e i nostri capi cosa fanno?
Molto può una preghiera fatta con insistenza: a volte Dio sembra essere sordo alle suppliche. Tanto che alcuni perdono la fede e non pregano più.
Oggi, per il dilagare dell’iniquità, molti pensano che Dio lascia correre o è impotente. Così dubitano di lui. Dio però non perde di vista i suoi eletti e non tarderà a fare loro giustizia. “Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?”