Femminicidio, due parole controcorrente

Femminicidio, due parole controcorrente

di Pietro Licciardi

IL FEMMINICIDIO È UN FENOMENO “GONFIATO” CHE NASCONDE L’AUMENTATA AGGRESSIVITA’ DELLE DONNE E LO SFASCIO DI UNA IDEOLOGIA ANTIFAMILIARE

Sottoposti ormai ad un incessante bombardamento ideologico il cui fine è la distruzione di tutto ciò che ancora resiste della società pre-globalizzata, oggi sempre più frammentata, resa liquida dalle oligarchie finanziarie e dai loro fedeli servitori: dall’ambientalismo militante al femminismo, alle lobby omosessualiste, alla sinistra immigrazionista e islamista… Cui fanno da corollario una serie di utili idioti, come definiva Lenin coloro che inconsapevoli o stupidi collaboravano attivamente alla vittoria della Rivoluzione; tra i quali spiccano non pochi cattolici progressisti o adulti, subiamo rassegnati anche la retorica della violenza di genere o “femminicidio”.

Già ci sarebbe molto da dire su un fenomeno che puzza di montatura, come il riscaldamento globale, e l’emergenza ambientale, di cui tutti parlano come fatti assodati e incontrovertibili senza però vi siano dati che ne certifichino realtà e consistenza. Anche per il cosiddetto femminicidio infatti i dati ufficiali non mostrano alcuna emergenza e se si vanno a spulciare le statistiche si tratta di un allarme in buona parte inventato e non da oggi

Anzi, a dirla tutta in Italia oggi sta semmai diventando preoccupante un altro fenomeno: la violenza delle donne a danno degli uomini, assassinati o feriti in numero quasi uguale a quello delle donne e più spesso picchiati o vessati. Fenomeno di cui poco si parla anche per la comprensibile ritrosia dei maschi a denunciare la persecuzione da parte di quello che ancora è considerato il “sesso debole”.

Tuttavia il fenomeno della violenza intra ed extra coniugale esiste e presumibilmente è destinato ad aumentare ma dei veri fattori di questa escalation nessuno ne parla. Se si facesse sul serio si dovrebbero portate sul banco degli accusati i due principali miti della subcultura progressista liberale e di sinistra del nostro tempo: il sesso – e con esso il dilagare della pornografia- e la retorica femminista.

Il diffondersi della promiscuità sessuale e soprattutto della pornografia ha fatto fallire i matrimoni e aumentare a dismisura l’aggressività nei confronti delle donne, viste sempre più come oggetti di cui abusare a piacimento per placare gli istinti, ma anche le donne si stanno rapidamente mettendo al passo, relegando sempre più in un angolo quel romanticismo, anche riguardo al sesso, che le caratterizzava per diventare a loro volta predatrici, magari anche solo per colmare gli sconquassi psichici sofferti in famiglie sempre più in crisi e sfasciate, come se il sesso potesse colmare il vuoto affettivo e il trauma di una madre o di un padre che non ci sono più perché vivono con altri e magari hanno pure messo al mondo nuovi figli coi quali dover condividere affetti e attenzioni che una volta erano esclusivi.

Riguardo al femminismo è indubbia la condizione di estremo sfavore che compete all’uomo se alla famiglia tocca l’infausta eventualità di una rottura matrimoniale o anche della convivenza in caso di figli.

Si pensi ad una moglie che dopo essersi fatta l’amante decide di lasciare il tetto coniugale. A lei – salvo eccezioni -vanno i figli, se minorenni, la casa, gli alimenti, e un contributo per il mantenimento della prole. Al “cornuto” resta il mutuo da pagare, uno stipendio da fame dopo la decurtazione subita e magari un’automobile per casa. Qualche volta pure la mensa della Caritas perché non tutti hanno lo stipendio dei protagonisti dei film o delle fiction tv secondo i quali il divorzio è una passeggiata al termine della quale si rimane pure amici. 

Se poi la ex – e solo Dio sa quanto sanno essere perfide e vendicative le donne – mette pure i bastoni tra le ruote quando è il momento di vedere i figli ecco che può scattare la molla… e l’agguato sotto casa per una serie di sonori sganassoni; se va bene. 

Purtroppo in tutto questo la Chiesa-ospedale-da-campo è latitante, avendo abbandonato la pur robusta catechesi sulle virtù – maschili e femminili – ritenuta ormai superata mentre c’è chi vorrebbe benedire persino l’adulterio. Per fortuna ci sono i laici – non adulti, s’intende – che invitano nientepopodimeno ad essere umili e sottomesse o a sposare la donna e morire per lei. Cose di un altro mondo; un mondo che c’era ed è quasi scomparso ma che dovrà tornare se donne e uomini vogliono ancora sperare di vivere felici, sottraendosi alle grinfie dell’inferno sulla terra che gli ideologi e le ideologhe stanno loro costruendo.

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