Rifiutò la nomina a vescovo, fece tanti miracoli
di Mariella Lentini*
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ECCO CHI È IL BEATO PIETRO GEREMIA
Pietro Geremia nasce a Palermo nel 1399. La sua ricca famiglia può permettersi di mantenerlo agli studi fino alla laurea. Pietro è un bambino molto intelligente, ma anche buono e non si vanta della sua condizione di benestante. Frequenta con eccezionale profitto la facoltà di diritto a Bologna, superando tutti i suoi compagni di studi. I genitori, papà Arduino, giudice prestigioso, e mamma Costanza Lo Nigro Ventimiglia, sognano per lui una carriera sfolgorante. Un giorno, però, a Pietro appare un parente avvocato morto che, piangente, gli confida di aver difeso tante cause in vita e adesso, per i tanti peccati commessi, non trova nessun difensore davanti a Dio. Il giovane è profondamente colpito dalla visione e capisce quale deve essere il suo destino.
Consapevole di dare un dispiacere al padre, Pietro decide di seguire la via religiosa entrando nel Convento domenicano di Fiesole (Firenze). Conclude gli studi di teologia e filosofia, diventa sacerdote e insegnante e si dedica alla predicazione nelle Marche, in Emilia Romagna e in Toscana. Torna poi in Sicilia, a Palermo, e fonda il Convento di Santa Zita di cui diventa priore. Al sacerdote domenicano vengono affidati anche gli altri conventi della Sicilia che, grazie al suo esempio e alle sue preghiere, ritrovano splendore con l’apertura di ospedali e scuole. Tuttavia Pietro Geremia è talmente umile da rifiutare la nomina del papa a vescovo. Compie anche tanti miracoli che lo rendono famoso.
Nel 1444 un’eruzione del vulcano Etna minaccia la città di Catania e Pietro Geremia, con in mano il velo che circonda il sepolcro di Sant’Agata (patrona di Catania), affronta la lava con coraggio, facendole miracolosamente cambiare direzione. Durante una carestia il popolo palermitano rischia di morire di fame: il mare burrascoso è impraticabile, le campagne sono tutte allagate dalla pioggia incessante. Interviene ancora Pietro Geremia, fa pregare i palermitani in riva al mare e, improvvisamente, appare una nave che riesce ad approdare in porto. Dopo aver scaricato cibo per tutti, la nave scompare. Muore nel 1452 nel Convento di Santa Zita di Palermo. Il capoluogo siciliano lo proclama compatrono.
* Autrice del libro
“Santi compagni guida per tutti i giorni”