Germania e UE cancellano il dissenso per legge
di Matteo Castagna
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LA FOLLIA TEDESCA: IL DISSENSO? È DI “ESTREMA DESTRA”
San Tommaso d’Aquino, in tutte le sue mirabili opere, ci insegna che la libertà d’espressione è un principio sacrosanto e ineludibile, laddove si fonda sulla verità. Egli scrive che, facendo ciò, non si devono umiliare e misconoscere le creature perché “sminuire la perfezione delle creature significherebbe sminuire la perfezione delle prerogative di Dio” (detrahere perfectioni creaturarum est detrahere perfectioni divinae virtutis). “Sottrarre le azioni proprie alle cose, significherebbe sottrarre qualche cosa alla bontà di Dio” (Detrahere ergo actiones proprias rebus, est divinae bonitati derogare, “Summa contra Gentiles”, II, 69).
San Tommaso si chiede anche se sia lecito un rimprovero pubblico: “Quando ci fosse un pericolo per la fede, i sudditi sarebbero tenuti a rimproverare i loro prelati anche pubblicamente” e, citando Agostino (“Glossa ordinaria su Galati”, 2, 14), prosegue: “Pietro stesso diede l’esempio ai superiori di non sdegnare di essere corretti dai sudditi, quando capitasse loro di allontanarsi dalla giusta via”. E si deve anche notare che, quando un suddito ammonisce il suo superiore, non si ritiene superiore a lui, ma offre solo un aiuto a colui che, come osserva S. Agostino (Epistola, 211), “quanto più si trova in alto, tanto più è in grave pericolo”. Basandoci, quindi, sulla Scolastica, possiamo affermare che il dissenso verso il potere, quando appare deragliare dalla verità, ovvero dal bene comune, non solo è lecito, ma è un doveroso atto di carità, non solo per la comunità, ma anche per chi esercita il potere in maniera inappropriata.
In Germania, il Ministro degli Interni federale Nancy Faeser ha presentato un pacchetto di misure per distruggere il dissenso, definito di “estrema destra”, in nome di una fantomatica “democrazia difensiva”. Il gruppo di intellettuali critici verso lo scientismo dominate, contrari alla cultura wok ed ai “rossobruni” di “Der Einzige” ha, immediatamente, reagito, sostenendo che “quando si parla di “estrema destra”, in realtà ci si rivolge a tutti coloro che si espongono contro il Sistema, “perché questo è il termine della neolingua, che hanno inventato per definirci”.
Cogliamo l’importanza del linguaggio, che diviene ad effetto, perché deve colpire, deve suscitare emozioni, deve nutrire di propaganda buonista lo spirito del popolo, spacciata per verità assoluta, creata per il suo bene. E’, in prima ed ultima analisi, la caricatura nefasta e grottesca dell’insegnamento dell’Angelico e della continuità delle consuetudini, in odio alle identità.
Le misure vengono presentate, anche queste con un termine in neolingua, come “democrazia difensiva” e consistono nel vietare gli interventi e le manifestazioni (p. 4), introdurre nuove leggi per sorvegliare ed esaurire le fonti finanziarie di questi “gruppi estremisti” (p. 5), permettendo alle banche di congelare i conti dei malcapitati se ritengono che “potenzialmente possano costituire una minaccia”, e basta avere “influenza sociale” e lanciare messaggi di dissenso per essere ritenuti un pericolo. Significativo quel “potenzialmente”, che costituisce la distruzione dell’impianto di ogni Stato di diritto, perché l’eventuale intervento dello Stato deve sempre andare “in atto” e non “in potenza”, ovvero quando una persona non ha fatto alcunché.
Agli “estremisti” sarà anche vietato di uscire dal paese (p. 6, verrà anche impedito a quelli dell’estero di entrare in Germania), saranno rimossi dal servizio pubblico (p. 9) e per loro varranno leggi più restrittive sul possesso di armi rispetto a quelle che sono in vigore per gli altri cittadini in Germania (p. 11).
Non potevano mancare anche misure per la censura su internet, dal momento che saranno previste delle azioni in accordo con le piattaforme social per rimuovere qualsiasi contenuto sia considerato di “destra”, “disinformazione” o “antisemita”. Stanzieranno dei fondi per combattere l’antisemitismo (p. 7, 8 e 12). Infine, si prevede, anche, di monitorare e sciogliere eventuali associazioni e partiti che vengono definiti di “estrema destra” (p. 10).
Le misure non colpiranno tutti, indiscriminatamente, ma per come sono state progettate, saranno mirate verso tutti coloro che hanno un “ruolo attivo” nel dissenso e partecipano ad organizzazioni, partiti o diffondono informazioni. Tuttavia per quanto riguarda la misura relativa alle fonti finanziarie, questa colpirà in modo diverso chiunque: saranno schedati e tracciati anche tutti coloro che faranno donazioni ad organizzazioni di “estrema destra”, per poi essere sorvegliati dalle autorità.
Il fine del sistema tedesco è impedire a chiunque faccia parte dell’area del dissenso di guadagnare su tali attività, ad esempio tramite eventi, merchandising e disincentivare il più possibile le donazioni. La scusa per introdurre queste misure repressive è stata formalmente un incontro del movimento identitario e di alcuni partiti di destra a Postsdam, dove pare sia stato proposto un piano per la remigrazione e discusso di alcune faccende politiche.
Si è trattato di un incontro privato che la rete Correctiv ha esposto al pubblico, così da poter essere usato come capro espiatorio. In realtà le misure, per come sono state presentate, si possono applicare a chiunque abbia idee classificate dal sistema come di destra, anche se non appartiene ad alcun movimento, o partito, basta che sia una persona minimamente influente, anche solo in rete.
La controinformazione stessa, nel pacchetto delle misure, viene svalutata e considerata “una campagna di manipolazione straniera” da dover combattere con ogni mezzo. Ma allo stesso tempo, secondo loro, la controinformazione apparterebbe all’estrema destra, perché la utilizzerebbe per far crollare la fiducia nelle istituzioni democratiche. Ma questa “estrema destra” non dovrebbe essere nazionalista o almeno patriottica? Perché dei gruppi nazionalisti dovrebbero farsi dirigere da potenze straniere? Ciò mostra quanto sia fragile e contraddittoria la loro narrazione.
In Francia abbiamo gli “abusi settari”, in Germania “l’estrema destra”, in Italia il sistematico spauracchio del “pericolo fascista”. In realtà l’obiettivo è diffondere una retorica della “minaccia alla democrazia” per imbavagliare ogni dissenso. Queste mosse seguono le direttive del WEF “defending truth” dove si diceva che bisognava impedire alla controinformazione di ricevere sostentamento economico e si sosteneva che tali canali sono “psyop” di governi stranieri.
Quanto ai Paesi UE, prepariamoci. Il 17 febbraio scorso è entrato definitivamente in funzione il “DSA Digital Service ACT”, che, dietro la giustificazione della guerra ai Big Digital, made USA, nasconde la sua vera essenza, ovvero il controllo sul dissenso pubblico e libero, soprattutto sul web. Non sarà più possibile, de iure, esercitare la carità cristiana del dissenso verso il miliardario, al soldo di Davos.
Frantumare il concetto di libero arbitrio per ridurre al silenzio, imposto in forza di legge, chi, ad esempio, non si adegua alle previsioni meteo degli “eco gretini” o, peggio ancora, chi si batte per il diritto naturale e l’applicazione della Dottrina Sociale della Chiesa.
Il premio Nobel per la letteratura del 1934, scrittore, drammaturgo e poeta Luigi Pirandello (1867-1936) scrisse su “Il fu Mattia Pascal”:
“la causa vera di tutti i nostri mali, di questa tristezza nostra, sai qual è? La democrazia, mio caro, la democrazia, cioè il governo della maggioranza. Perché, quando il potere è in mano d’uno solo, quest’uno sa d’esser uno e di dover contentare molti; ma quando i molti governano, pensano soltanto a contentar se stessi, e si ha allora la tirannia più balorda e più odiosa: la tirannia mascherata da libertà”.
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Dissentire da qualunque “sciocchezza”
(diciamo così)
detta dalla sinistra è fascismo.