Solo in Cristo c’è salvezza: bisogna che tutti lo sappiano
IL VERO PROFETA È INCOMPRESO E ANCHE OSTACOLATO
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Di Padre Giuseppe Tagliareni
La vecchia alleanza del Sinai aveva i suoi riti nel tempio di Gerusalemme.
In esso c’era il “Santo” con il candelabro a sette bracci, gli altari per l’immolazione delle vittime e per l’offerta dei pani; oltre il secondo velo vi era il “Santo dei Santi”, dove era collocata l’arca dell’Alleanza con dentro “un’urna d’oro contenente la manna, la verga di Aronne, che era fiorita, e le tavole dell’alleanza” (Eb 9,4).
Il Sommo Sacerdote vi entrava una volta all’anno, a Pasqua. Ma dopo la morte di Cristo, l’antica Alleanza venne sostituita dalla nuova, fatta nel suo Sangue, che ci purifica dai nostri peccati: cosa che non poteva fare l’offerta di agnelli e vitelli.
“Cristo è venuto come sommo sacerdote dei beni futuri, attraverso una tenda più grande e più perfetta, non costruita da mano d’uomo, cioè non appartenente a questa creazione. Egli entrò una volta per sempre nel santuario, non mediante il sangue di capri e di vitelli, ma in virtù del proprio sangue, ottenendo così una redenzione eterna” (vv.11-12).
Solo in Cristo c’è salvezza: bisogna che tutti lo sappiano.
Il vero profeta è incompreso e anche ostacolato.
I cugini di Gesù, quando videro che egli tirava dritto anche contro i Farisei e gli scribi del tempio, i quali avevano deciso di farlo fuori, dissero: “È uscito di senno!”.
Tentarono pure di riportarlo a fare il falegname a Nazareth. Ma invano.
La gente lo prendeva d’assalto, impedendogli persino di mangiare!