Si può pensare che siamo ormai entrati nella “Grande tribolazione”
Di Padre Giuseppe Tagliareni
San Giovanni, nell’Apocalisse, descrive una moltitudine immensa di persone di ogni nazione, razza, popolo e lingua, che stavano in piedi davanti al trono di Dio e davanti all’Agnello, avvolti in vesti candide, e portavano palme nelle mani. L’angelo che lo accompagnava spiega: «Essi sono coloro che sono passati attraverso la grande tribolazione e hanno lavato le loro vesti rendendole candide col sangue dell’Agnello» (cfr. Ap 7,9-10.14).
Anche Gesù parla di una tribolazione grande, quale mai avvenne dall’inizio del mondo fino a ora, né mai più ci sarà» (Mt 24, 21). E la descrive con toni drammatici per mettere in guardia non solo gli ascoltatori, ma gli abitanti di tutta la terra. Egli ne dà le principali componenti. Sono: le persecuzioni violente contro i suoi discepoli; l’incalzare di guerre e sconvolgimenti della natura (terremoti, maremoti, uragani, etc.); la comparsa di falsi cristi e falsi profeti che faranno prodigi e portenti; il dilagare dell’iniquità cioè del gran numero di peccati; la quasi scomparsa della carità (cfr. Mt 24,12). A questi segni S. Paolo aggiunge la generale perdita della fede (apostasia) e la comparsa dell’Anticristo (cfr. 2 Tes 2,3).
Dalla contemporanea ed estesa presenza di tali segni, si può pensare che siamo ormai entrati nella “Grande tribolazione”, anche se nelle epoche passate non sono mai mancati. Il “Mistero dell’iniquità” è stato all’opera nel mondo fin dalle origini; ma oggi sembra essere arrivato al suo epilogo. Il trionfo del male infatti, è quasi assoluto: dalla famiglia alle istituzioni, dallo Stato alla Chiesa, dal commercio all’informazione, dallo sport alla sanità… non c’è ambito che si salvi. Siamo arrivati alla “Civiltà della morte”, al trionfo del caos e della violenza, dove il vizio trionfa sulla virtù e il delitto è diventato diritto. Veramente Satana sta celebrando il suo più grande trionfo nella storia umana. Tutto sembra essere nelle sue mani e alla sua mercè. Dio tace. L’umanità in massa lo rifiuta.
Di fronte a tale tragedia, si può ben dire che tutta l’umanità sta andando in perdizione. Chi si potrà salvare, se anche i pochi giusti non sono senza colpa? Bisogna però ricordare con San Giovanni che “la nostra fede è la vittoria che ha vinto il mondo” (1 Gv 5,4). E richiamarsi le promesse di Gesù: “Non temete, Io ho vinto il mondo! -Io sono con Voi tutti i giorni fino alla fine del mondo – le porte degli Inferi non prevarranno!”
Bisogna ricordare le parole della Madonna dette a Cana di Galilea: “Non hanno più vino…” (Gv 2, 3) e a Fatima: “Alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà”. Bisogna pensare che è Lei la Donna vestita di sole e coronata di stelle che vince il serpente infernale, di cui si parla in Apocalisse 12. E andare avanti con fiducia. Di fronte a tanto sfascio, il rimedio c’è: è quello della Misericordia infinita di un Dio che è Amore e che per la Sua potenza senza limiti può dare il perdono ai pentiti, la vita ai morti, la risurrezione ai valori perduti, l’orientamento agli sbandati, i buoni sentimenti ai depravati, la conversione ai peccatori, un futuro sicuro ai disperati, la vera consolazione agli afflitti, la riscossa ai vinti, la percezione sicura che la Salvezza è presente qui e ora, anche in questo mondo di tenebra e di morte.
Per i tanti, i troppi che sbagliano e continuano a cadere, per le situazioni dichiarate irreversibili, per i colpevoli dello sfascio familiare, per il recupero e la consolazione di tutte le vittime, non c’è che una risposta e una sola prospettiva di salvezza: quella data dalla Divina Misericordia. Il Signore Dio ha disposto la sua rivelazione proprio per questo ultimo tempo, in cui le forze anticristiane hanno dappertutto seminato l’ateismo teorico e pratico, la lotta alla Chiesa e alla famiglia, la rovina morale e spirituale della gioventù, la corruzione e la depravazione dei costumi, la perdita dei valori e la loro sostituzione alternativa con falsi valori, inversione di quelli veri.
Apparendo a Paray‑le‑Monial a Santa Margherita Alacoque, monaca francese del XVII secolo, Gesù le mostrò il proprio Cuore fiammeggiante, luminoso, circondato da una corona di spine e disse:
«Ecco quel Cuore che ha tanto amato gli uomini da non risparmiare nulla fino al sacrificio supremo. La maggior parte di essi però mi ricambia con l’ingratitudine…Ti prometto che il mio Cuore si dilaterà per effondere abbondantemente le grazie del Suo divino amo-re su coloro che Gli renderanno quest’onore e procureranno che anche altri glielo rendano» (Durante l’ottava della festa del Corpus Domini del 1675).
Questa rivelazione si completa mirabilmente con quella fatta più di recente a Santa Faustina Kowalska (Polonia 1938) di Gesù Misericordioso dal cui Cuore trafitto escono due fasci di raggi rossi e bianchi, simbolo dell’acqua e sangue usciti dal costato di Cristo Crocifisso. Sono segno della Grazia che Dio concede a tutti coloro che confidano in Lui, così come fece il buon ladrone, e si affidano alla Sua Misericordia per essere perdonati e salvati.
Il Sacro Cuore di Gesù è la sede della Misericordia divina per gli uomini, della tenerezza di Dio per le sue creature tanto amate, la fonte della grazia: l’acqua viva promessa da Gesù stesso, la fornace dell’amore divino del Redentore, che ha inventato l’Eucaristia e gli altri Sacramenti per salvarci e divinizzarci. Il Cuore di Cristo pulsa d’amore per noi. Trafitto sulla croce, è insieme il documento più nobile del suo Amore per gli uomini, ma anche il più eloquente rimprovero per l’ingratitudine di chi lo rifiuta.
La devozione al Sacro Cuore di Gesù e la consacrazione a Lui è decisiva e fondamentale per la salvezza dell’uomo e della sua città. Ma oggi il Signore vuole che si associ alla devozione e consacrazione al Cuore Immacolato di Maria. I due Sacri Cuori sono legati in modo indissolubile. La Salvezza operata dal Figlio di Dio sulla Croce viene a noi per mezzo di Maria Santissima nostra Madre e per mezzo dell’Eucaristia.
Emblematica la visione di Suor Lucia di Fatima a Tuy (Spagna) il 13 giugno 1929: Durante l’adorazione notturna, fatta nella cappella del convento delle Suore Dorotee, Lucia vide una croce luminosa ergersi dall’altare al tetto; in alto la figura maestosa di un uomo maestoso con una colomba ad ali aperte a livello del petto; più giù il Cristo vivo e crocifisso da cui gocciolava Sangue che andava a raccogliersi dentro un calice sospeso davanti al torace e sormontato da un ostia; sotto il braccio destro della croce stava la Madonna con il Cuore visibile e una mano rivolta verso il Crocifisso; sotto il lato sinistro della croce due parole di luce: “Grazia e Misericordia”.
Se sono i tempi di Satana, dominatore incontrastato del mondo, sono pure i tempi di Maria: l’Immacolata Concezione, nel cui Cuore santissimo Dio si è fatto Uomo. Negli ultimi cento anni Dio ha mandato molte volte Maria nel mondo: sono tante le apparizioni della Vergine a veggenti quasi sempre piccoli e ignari di malizia e di scienza. A Lourdes (1858) Essa si dichiara “l’Immacolata Concezione”, confermando la definizione dogmatica di papa Pio IX (8 dicembre 1854). A Fatima (1917) Essa scopre il disegno divino di salvare il mondo mediante la consacrazione al suo Cuore Immacolato, cominciando dalla Russia: la terra scelta da Satana per stabilire l’ateismo nel mondo. Nel miracolo del sole, il 13. 10. 1917, dichiara essere Maria la “Donna vestita di sole” (Ap 12,1) che lotta contro il dragone infernale. È chiaro che Dio vuole esaltare l’Immacolata. Maria è il Tabernacolo di Dio, l’Arca della Nuova Alleanza che Dio ha posto tra gli uomini. Questo fa capire che si avvicina il tempo della seconda venuta di Cristo nella gloria e che l’umanità presto vedrà l’instaurarsi del Regno di Dio. Satana sa che gli resta “poco tempo” (Ap 12,12) e tenta il tutto per tutto. Egli ha come sua avversaria la Vergine e sa che Questa gli calpesterà la testa. Ma intanto si avventa al suo calcagno e morde, iniettando veleno nel corpo della Chiesa, a cominciare dai suoi vertici.
Maria SS. ha preso la sfida satanica. Con i suoi “piccoli” Ella vincerà la sfida dei grandi, dei potenti, dei principi di questo mondo di tenebra che abitano le regioni celesti (cfr. Ef 6,12) e dominano sugli uomini malvagi, schiavi della superbia, dell’avarizia, della lussuria e di tutti i vizi. La Vergine negli ultimi cento anni si è formato un esercito di veri fedeli, umili, amanti di Dio e di Gesù, capaci di testimoniarlo con la vita, fino a dare il sangue. Con questi, Maria si prenderà la sua rivincita e Satana sarà sconfitto per sempre.
Per non perdere la vera fede e trovarsi tra gli eletti di Dio, bisogna stringersi a Maria, la Vergine Madre, su cui Satana non ha potere. I consacrati a Maria sono segnati col sigillo divino e destinati a seguire l’Agnello, vittoriosi con Lui sul mondo del peccato e sui suoi dominatori: il Dragone, la Bestia e lo Pseudo-Profeta, di cui parla l’Apocalisse (cfr. Ap 19-20). La diabolica “Trimurti” ha potere su tutto: il mondo, la società civile, la (falsa) religione. Su tutti quelli che non amano Dio sopra ogni cosa e non cercano la verità che libera; su di quelli che non amano il prossimo, ma il piacere, la ricchezza e il potere. Queste tre sono le seducenti offerte del Maligno, con le quali “seduce tutta la terra” (Ap 12,9) e tiene in schiavitù gli uomini. Le due catene, che nessuno senza di Cristo può spezzare, sono il peccato e la paura della morte (cfr. Eb 2,15). Ora Cristo viene per mezzo di Maria, “la Madre” (cfr. Gv 2; 19,25; At 1,14).
Maria SS. ci porta a Cristo: ci fa vincere il peccato con il pentimento e la conversione del cuore; la paura della morte, con la fiducia in Gesù e la speranza del Cielo. Ci fa rinunziare agli allettamenti della carne e del mondo con l’accettazione della Croce e del sacrificio per amore. Ci fa vincere il Principe di questo mondo con l’umiltà e la preghiera incessante fatta con Lei (Santo Rosario). Il cuore rimane così aperto a Dio e Gesù può regnarvi. Il Regno di Dio comincia dal cuore, poi sarà nella società e nel mondo. I puri di cuore “vedranno Dio” e lo indicheranno agli altri. Dio sarà con loro e stabilirà la sua dimora presso di loro (cfr. Ap 21,3).
Non potevate scrivere un post migliore di questo! Chiunque abbia scritto, è stato sicuramente ispirato dallo Spirito Santo. Perciò, Dio te ne renda merito chiunque tu sia e a Dio sia resa la Gloria, in eterno!