Omosessualità tra scienza e ideologia. Storia di vittime divenute carnefici
di Alessandro Franchi
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LE CORDE DELL’ANIMA (SETTIMA PUNTATA)
Le persone con attrazione omosessuale, nella storia, hanno sofferto moltissimo. Sono state vittime di pregiudizi, discriminazioni, persecuzioni, e tutto questo è un male oggettivo, oggi universalmente riconosciuto e condannato, in ogni consesso umano, civile, e libero.
Ma il tema dell’identità sessuale resta altamente controverso, perché se al livello sociale è molto diffusa la credenza che “si nasce gay”, e dunque non si possa che assecondare ciò che la natura ha voluto, la scienza dice l’opposto: gli studi pubblicati sulla prestigiosa rivista SCIENCE nel 2019, frutto del campione statistico più vasto che si sia mai visto (mezzo milione di persone) ha portato alla conclusione che non esiste il “GENE GAY”, ma una molteplicità di fattori che concorrono in varia misura all’emergere di attrazioni omoerotiche nel corso della vita.
Se dunque il peso della programmazione biologica sull’orientamento sessuale è minimo, da dove nasce l’opinione mainstream per cui “sei nato così e non puoi farci niente”? La risposta è contenuta in AFTER THE BALL (dopo le danze), un manuale scritto nel 1989 da una coppia di esperti di marketing, M. Kirk e H. Madsen, attivisti omosessuali, che con cinica lucidità pianificarono una strategia basta su tecniche di “ingegneria sociale” e manipolazione del pensiero collettivo.
Tappa dopo tappa, quel modello è stato attuato, e il risultato è oggi sotto gli occhi di tutti. Chiunque si oppone all’agenda del movimento gay, non importa con quali argomenti logici e documenti scientifici, viene etichettato come “omofobo” (neologismo introdotto per creare un “nemico” da abbattere) e ridotto al silenzio. Ora anche a colpi di sentenze, sanzioni e condanne in tribunale. Altro che “love is love”!
Questa è la storia di come le VITTIME si sono trasformate in CARNEFICI, ce la racconta con competenza e delicatezza un coraggioso professore e scrittore con attrazioni omosessuali, Giorgio Ponte, che conosce come pochi altri l’animo umano, e soprattutto la realtà nascosta dietro anni di martellante propaganda.