Quella di Saulo è una storia incredibile
di Giuliva Di Berardino
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IL VANGELO DEL GIORNO COMMENTATO DA UNA TEOLOGA LITURGISTA
Giovedì 25 gennaio 2024 – Festa della Conversione di San Paolo
Mc 16, 15-18
In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno».
Oggi la chiesa festeggia la “Conversione di San Paolo apostolo”. Saulo di Tarso era un ebreo credente, perciò, secondo gli studiosi, la sua non è stata proprio una conversione, ma un'”illuminazione”. Ma conversione o illuminazione che fosse, una cosa è certa: Saulo, dopo aver perseguitato in modo cruento i primi credenti in Gesù Risorto, incontrò lui stesso il Risorto, in modo miracoloso. Rimase cieco e fu Anania, un neofita di Damasco che, pregando per lui, gli restituì la vista come gli aveva detto il Signore.
Una storia incredibile quella di Saulo, incredibile come le storie di tutti coloro che hanno incontrato Gesù, nella fede della Chiesa e grazie alla preghiera di altri credenti. Saulo ricevette una luce nuova, una nuova conoscenza di Gesù Risorto e vivo, tanto che decise di farsi battezzare e diventare cristiano col nuovo nome di Paolo, che in latino significa “piccolo”. Attraverso la missione che Gesù gli aveva affidato, quella di predicare il Vangelo ai pagani, comprese ed insegnò che la via di Cristo non è quella della grandezza e degli onori, ma quella dell’umiltà e della carità. Grazie alla testimonianza e alla paternità spirituale che San Paolo ha avuto per tante comunità cristiane delle origini, comprendiamo meglio l’invito che oggi Gesù fa a ciascuno di noi: “Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato.” Un invito di Cristo accompagnato dal verbo credere, coniugato al futuro, per ben due volte, nel testo, ci conferma la verità che San Paolo ha trasmesso a tutti noi: per essere salvati basta la fede, basta credere in Gesù. E se è vero che essere battezzati vuol dire essere immersi nella vita di Cristo, allora il dono della fede viene prima del battesimo, perché la fede è il primo dono fatto ai credenti. Non c’è battesimo senza la fede e la nostra fede è forte perché è la fede della Chiesa, non la fede di una sola persona! Ogni giorno Dio ci offre la possibilità di mettere in atto questa fede, ogni giorno possiamo compiere le azioni che Gesù ha affidato alla Chiesa: scacciare i demoni della pigrizia e dell’egoismo in noi, annunciare e predicare il Vangelo, vivendo felici, certi che nessun male potrà toglierci la gioia di essere dono gli uni per gli altri. Ogni giorno, per la fede in Gesù, siamo riempiti di tenerezza e di misericordia per diffondere il balsamo della compassione e del perdono, risanando così le ferite del nostro cuore e del cuore degli altri. Allora oggi ringraziamo insieme il Signore per la fede che tutti noi abbiamo ricevuto, la fede che ha dato la vista a Saulo e l’ha trasformato in Paolo. Che Dio compia quest’opera di trasformazione, di conversione anche per ciascuno di noi.