Medioriente, Mons. Ricchiuti: “La situazione si sta facendo pericolosa e imprevedibile”
di Bruno Volpe
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MONSIGNOR GIOVANNI RICCHIUTI: “SONO PREOCCUPATO DELLA SITUAZIONE IN TERRA SANTA”
“Sono preoccupato della situazione in Terra Santa”. Lo dice ad Informazione Cattolica Monsignor Giovanni Ricchiuti, vescovo emerito di Gravina Altamura, e Presidente Nazionale di Pax Christi.
Eccellenza Ricchiuti, da vescovo e Presidente di Pax Christi che pensa della situazione in Terra Santa?
“Sono seriamente preoccupato della china che stanno prendendo gli accadimenti e non so di questo passo dove andremo a finire, la situazione si sta facendo pericolosa e direi imprevedibile. E da vescovo e Presidente di Pax Christi sono indignato”.
Da che cosa?
“Prima di tutto dal pensiero unico a favore di Israele che denota persino ignoranza dei fatti e di 75 anni di storia. Israele sta compiendo nella striscia di Gaza un genocidio, prendendosela con i civili, donne e bambini. Capisco la legittima difesa davanti all’ inaccettabile e grave attacco del sette ottobre che non ha scusanti, ma adesso Israele nel silenzio generale, sta esagerando. E penso che il suo Presidente Netanyahu debba essere incriminato per crimini di guerra. Assurdamente ha detto che, ammesso che finisca la guerra e non sa quando, egli è contrario a due stati. Siamo alla follia. Io da credente, vescovo e Presidente Pax Christi mi affido alle preghiere, che il Signore ci ascolti e ricordo che la violenza non porta da nessuna parte, solo alla distruzione e al male”.
Veniamo alle vicende di casa nostra. Cosa possono fare i Cattolici in politica?
“Ovviamente devono fare politica e dare testimonianza, coerente. Se io mi definisco cattolico e politico e poi sono a favore delle armi e della guerra, come posso definirmi tale? Occorrono coerenza e testimonianza. In ogni caso il cattolico in politica deve seguire la dottrina sociale della Chiesa e la ricerca del bene comune. Siamo in una Europa che, pur definendosi cristiana, ha smarrito e rinnegato le sue origini. Basta vedere l’appoggio alle guerre o la sua economia monetaria con i tassi di interesse elevatissimi”.