Ma davvero l’aborto deve essere una scelta preferibile alla vita?
di Maria Rachele Ruiu
–
LA DIATRIBA SULLA CONVENZIONE “STANZA DELL’ASCOLTO” ALL’OSPEDALE SANT’ANNA DI TORINO
Bene ha fatto il Tar a respingere il vergognoso e insensato ricorso della Cgil e delle femministe di “Se non ora quando” che chiedevano la sospensione cautelare della convenzione sulla “Stanza dell’Ascolto” all’Ospedale Sant’Anna di Torino. La Stanza è semmai una prassi di civiltà e umanità da incentivare in tutte le città e regioni. Ogni anno, infatti, in Italia migliaia di donne sono indotte e, di fatto, costrette ad abortire per mancanza di aiuti o alternative valide all’aborto, per questo la Stanza dell’Ascolto è un aiuto concreto alle donne che, invece di subire la violenza di essere abbandonate, possono così vedere rispettato il loro diritto a non abortire. La posizione di Cgil e Snoq ha rivelato una violenza inquietante, cioè quella di coloro che vogliono impedire che le donne in difficoltà, altrimenti costrette ad abortire, siano aiutate! La domanda, quindi, resta sempre la stessa: che male vi fa se una donna, perché sostenuta, cambia idea e decide di accogliere suo figlio? Che male vi fa se nasce un bambino?
Ma davvero l’aborto deve essere una scelta preferibile alla vita? Gli italiani la pensano diversamente, come emerso da un sondaggio condotto per Pro Vita & Famiglia da Noto Sondaggi: ben il 76% crede che lo Stato dovrebbe dare più aiuti sociali, economici e psicologici alle donne per offrire alternative all’aborto. Il 71% ritiene che lo Stato dovrebbe riconoscere la maternità come valore sociale e il 57% dei cittadini pensa che la maggior parte delle donne sia indotta o costretta ad abortire. Non ci stancheremo mai di ricordare che un bimbo che nasce è una bella notizia non solo per la sua mamma e il suo papà, ma per tutta la società che godrà del suo contributo unico e irripetibile, e della ventata di Speranza e bellezza che porta con sé, del quale abbiamo tutti bisogno, anche e soprattutto i sindacati progressisti e le cosiddette femministe tanto impegnate contro la vita nascente e le mamme. Ci auguriamo pertanto lo stesso esito nel giudizio di merito che ci sarà sul caso.
*Membro del direttivo di Pro Vita & Famiglia onlus