Il vescovo Savino: “in politica si seguano i canoni della dottrina sociale della Chiesa”
di Bruno Volpe
–
“UN PARTITO DEI CATTOLICI? NON HA SENSO”
“Un partito dei cattolici? Non ha senso, come non lo ha rifondare la Dc”.
Lo dice in questa intervista Monsignor Francesco Savino, vescovo di Cassano allo Jonio e Vice Presidente Cei.
Eccellenza Savino, come deve comportarsi il cattolico in politica?
“Il credente cattolico prima di tutto deve essere coerente e dare testimonianza con i fatti ed una coscienza rettamente formata. In poche parole, tra quello che dice e quello che opera, non ci sia frattura o contrapposizione”.
Che altro si chiede?
“Che sia preparato, onesto, rispettoso della legalità, dei canoni della dottrina sociale della Chiesa, attento al bene comune, e alla sussidiarietà orizzontale e verticale”.
Ha oggi un senso rifare o rifondare la vecchia DC?
“Per me no, è una operazione che non ha nè presente e nè futuro. Siamo molto distanti anche come uomini alla Dc di Moro, De Gasperi, Sturzo. E’ vero che l’Italia è il Paese nel quale tutto è èpossibile, ma sinceramente vedo questa idea come insostenibile e non appoggiabile. E’ pur innegabile che il nostro è il Paese degli opposti dove tutto può succedere”.
E allora i cattolici dove sono e che cosa fanno?
“Oggi sono trasversali. Lo ridadisco, non abbiamo bisogno di un partito cattolico o dei cattolici e di una nuova DC, ma di cattoici preparati e seri nei vari scheieramenti che sappiano offrire risposte e responsabilità. Non è più l’ora di un partito cattolico o di una nuova DC. Il credente cattolico, ovunque sia, deve abitare la politica secondo i principi del Concilio Vaticano II e la Gaudium et spes, soprattutto deve dare adeguata e corretta testimonianza”.
In Sicilia, non lontano da lei, è rinata la Dc sotto l’ egida di Totò Cuffaro…
“Cuffaro ha scontato la sua pena e secondo la Costituzione Italiana può fare politica, da questo punto di vista nessun problema quando consentito dalla legge. Semmai il problema è di opportunità. E’ una operazione nostalgica che non condivido e bisogna capire se davvero è orientata alla ricerca del bene comune oppure al consenso e al prestigio personale, per cercare un posto al sole”.
Però è votato, almeno in Sicilia…
“Io non condanno e giudico nessuno, tuttavia il dubbio etico dopo le note vicende è lecito averlo. Occorre poi accertarsi se il consenso elettorale è sempre davvero responsabile e si guardi alla coscienza e alla reale libertà dal bisogno di chi vota e che cosa cerca”.
In questo partito, come responsabile nazionale della sanità è confluito l’ ex senatore Domenico Scilipoti Isgrò…
“Senta parliamo di politica, de minimis non curat praetor. Scilipoti è l’opposto della idea e della prassi della politica, quella vera e buona”.