La buona stampa cattolica nonostante gli aperti attacchi della Massoneria

La buona stampa cattolica nonostante gli aperti attacchi della Massoneria

di Diego Torre

BISOGNA FAR ENTRARE L’IMMACOLATA IN MASSE SEMPRE PIÙ VASTE 

Massimiliano, nella povertà al limite della miseria in cui vive, crea la più grande impresa editoriale della Polonia ed ha una particolare attenzione alla stampa poiché constata: “già cento anni fa, quando erano ancora pochi quelli che sapevano leggere, Napoleone affermava giustamente: “La stampa è la quinta potenza del mondo” (SK 1249).

Egli dà vita a 9 testate giornalistiche, anche per fasce di età, di cui una in latino per il clero di tutto il mondo e poi … libri, opuscoli, volantini; nonostante il boicottaggio delle cartiere e della distribuzione, e gli aperti attacchi della massoneria.

 “Non rivistine [che] non hanno aspirazioni elevate, che nel migliore dei casi devono servire come fonte di reddito (SK 199)ma  una stampa quanto più specializzata: “ A me sembra che accanto al Rycerz (per tutti) ed al Rycerzyk per i bambini, col tempo si schiereranno in combattimento altre edizioni periodiche (quotidiani, settimanali, mensili e trimestrali impegnati) e non periodiche (opuscoli, libri) per trattare in modo più ampio alcune questioni. Inoltre, per le particolari regioni di una nazione (secondo le necessità) si possono stampare anche dei supplementi o delle edizioni speciali. Tutto questo costituisce un vero apostolato della parola scritta, adeguato ai diversi ceti, stati e condizioni sociali”(SK 382)

Egli vuole che la M.I. si impegni nella diffusione della buona stampa: “Piaccia a Dio che nell’imminente avvenire non ci siano città, non ci siano villaggi in cui non si trovino biblioteche o sale di lettura per libri buoni e riviste , in conveniente numero, a bassissimo costo e possibilmente gratuite. Sorgano ovunque dei circoli che si assumano l’impegno di distribuire e di diffondere la buona stampa ed in breve tempo la faccia della terra si trasformerà. … non ci si dovrebbe restringere ai soli fedeli, ma scrivere anche per gli acattolici e offrire loro un buon alimento spirituale. Questi sono pure gli scopi attuali della M.I. e con questo mezzo si è già verificata più di una conversione”(SK 1249). “Impegniamoci, altresì, a diffondere ancor di più il Rycerz Niepokalanej, il quale approfondisce lo spirito della M.I. e indica come si può agire nel momento presente in conformità a questo spirito(SK 1218).

E diede direttive editoriali e operative; precise e ancora valide: “far entrare l’Immacolata in masse sempre più vaste; quindi, freschezza di notizie e prezzo modico. … Notizie brevi, ma numerose, e illustrazioni. E soprattutto fare attenzione che le notizie siano le più recenti possibili. Per la distribuzione: fare affidamento più sui venditori ambulanti che sulla spedizione a destinatari singoli”(SK 606). Così egli immagina i militi-frati: “È indispensabile, mi sembra, che questi lavoratori della penna, del microfono, dello schermo o di qualsiasi altro mezzo, si spargano fuori del recinto di Niepokalanów e viaggino, si avvicinino personalmente alle anime per mezzo di corsi di esercizi spirituali, di missioni, di conferenze e di confessioni, per organizzare e visitare la M.I.2, e dopo il loro ritorno conoscano meglio che cosa e in quale modo si debba scrivere in quel determinato momento per quel dato paese o per quella data regione”(SK 382)E così dovrebbero essere tutti i militi: venditori ambulanti, conferenzieri, giornalisti, presenti in tutti gli ambiti della comunicazione; autentici missionari, preparati e generosi, pronti ad aprire all’Immacolata le vie dei cuori e a schiacciare le lusinghe del serpente antico.

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