Benedizione a gay e “irregolari”: un pastrocchio che deve essere interpretato
di Attilio Negrini
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QUALCHE RIFLESSIONE
A coloro che hanno commentato ciò che stamattina Padre Livio ha detto sulla dichiarazione dottrinale firmata dal Papa sulla benedizione delle coppie “irregolari” vorrei dare una risposta.
Sì, è vero, il rumore stridente delle unghie che scivolano sui vetri durante l’arrampicata l’ho sentito pure io. Ma lo sentivo già prima, e questa volta sono d’accordo con Padre Livio: che cosa doveva dire?
Se sei una radio cattolica la regola n. 1 è, ovviamente, non andare mai contro il Papa, piaccia o non piaccia, sennò cessi all’istante di poterti definire radio cattolica. Quindi dare al verbo benedire l’interpretazione presente nel documento vaticano era l’unica strada obbligatoria. Poi però Padre Livio ha detto di aver riportato la dichiarazione sul suo blog, aggiungendo di aver solo cambiato il titolo datoche non gli piaceva.
Ma qui fa capire di non essere troppo in sintonia, infatti il titolo dice “Dichiarazione dottrinale apre alle benedizioni per coppie irregolari”, lasciando intendere quindi che hanno ragione nella loro interpretazione sia i “pro”, cioè il gesuita omosessualista James Martin e compagnia, sia i contro, ovvero tutti coloro, me compreso, che ritengono sbagliato e pericoloso spendere tante parole per dare un contentino a chi voleva questa benedizione, col risultato di un pastrocchio che deve essere interpretato.
Perché c’è bisogno di interpretare un documento ufficiale del Vaticano? Finché il Papa parla a braccio in una lingua che ormai conosce ma non è la sua ok, giusto o sbagliato ci siamo abituati, soprattutto ai discorsi in alta quota. Ma un documento ufficiale della Chiesa dovrebbe essere comprensibile a tutti, non dovrebbe essere necessaria una complessa esegesi.
Sta di fatto che ora la situazione è questa, qualcuno dà la colpa agli autori dei dubia, senza quelle domande non avremmo avuto questa risposta, ma se si va a monte bisogna anche capire il motivo dei Dubia. Senza l’Amoris Laetitia non avremmo avuto i Dubia… Di questo passo andremo a ritroso all’infinito a cercare l’origine delle risposte alle domande, ma sarebbe un lavoro inutile.
Nessuno può cambiare la legge morale naturale, cioè l’essenza del Vangelo. Il tutto dovrebbe risolversi con un errata corrige da parte del Vaticano: “Scusate, abbiamo sbagliato a usare il verbo “benedire”, in sostanza volevamo, e il Santo Padre voleva, semplicemente dire che è cosa buona imporre le mani e pregare sulle coppie che chiedono un aiuto al Signore per essere accompagnati sulla strada della redenzione”. Ovviamente ciò non avverrà, e credo che i frutti di ciò che è successo nei giorni scorsi non saranno particolarmente commestibili. Vedremo. Io grazie a Dio non ho nessuna autorità per mettermi a fare le pulci al Papa.
Fare le pulci??? Qui si tratta di eresia conclamata!!! E OGNI CRISTIANO deve prenderne le distanze!!! Compreso P. Livio, abile giocoliere ormai da anni.
Tobia
Caro Tobia, parole sante
Diciamo che si tratta di una “str anezza” teologica, e non ne parliamo più.
ha lo stesso valore di 20€, falsi però.